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GIRAFFADA di Rani Massalha

giraffada locandinaPalestina. Ziad è un bambino di 10 anni, molto legato alle due giraffe dello zoo di Qalqilya. Durante un attacco aereo israeliano, la giraffa maschio viene uccisa. La sua compagna è così sconvolta che smette di mangiare e la sua sopravvivenza è a rischio. C’è solo un posto in cui Yacine, padre di Ziad e veterinario locale, può trovare un altro maschio giraffa – il Ramat Gan Safari Park in Israele.

Ne Il grande e potente Oz viene pronunciata una frase, già peraltro famosa di suo, che riguarda il mondo dello spettacolo: “Ascolta, c’è una regola nel mondo dello spettacolo: mai lavorare con bambini e animali”.

Come detto la frase, al di là del film su citato, è famosa di suo ma sono molti i film che la disattendono, per fortuna. Giraffada è uno di questi.

Il film è il primo lungometraggio del regista Rani Massalha, nato in Francia da padre palestinese e madre egiziana, realizzato dopo la sua opera prima, vincitore del Premio Speciale Unifrance a Cannes, Elvis di Nazareth. In Italia Giraffada è stato presentato all’edizione 2014 del BIF&ST [Bari International Film Festival].

Il film prende spunto da una vicenda realmente accaduta nel 2002, in Palestina.

girafadaPensando alla Palestina subito viene in mente il conflitto mediorientale tra palestinesi e israeliani e Giraffada vuole proprio questo: far tornare alla mente delle persone la situazione della Palestina. Il conflitto però, a primo impatto, può risultare ben mascherato, rendendolo non l’elemento principale del film, ma è una cosa che, purtroppo, convive costantemente con le persone che vivono quella terra.

Ed è così che Giraffada potrebbe diventare soprattutto la storia del rapporto tra un padre, Yacine [Saleh Bakri], veterinario dello zoo di Qalqilyia e suo figlio di 10 anni, Ziad [Ahmed Bayatra] che oltre alla sfortuna di vivere, con tutte le conseguenze del caso, una quotidianità in una terra martoriata dal conflitto armato, resa ancora più dura dalla perdita della madre.

Poi, però, ci si accorge subito che, quello che si voleva celare dietro un racconto quasi fiabesco, viene fuori da se in tutta la sua tragicità.

Yacine e Ziad vivono in Palestina, al confine con la West bank, vicino al muro che li separa dai coloni israeliani. Qui Yacine è il veterinario dello zoo nel quale vivono due giraffe, Rita e Brownie, che sono l’unica e vera passione del piccolo Ziad.

giraffada1Durante i festeggiamenti per il compleanno del direttore dello zoo, nella notte, scoppiano degli scontri con conseguenti esplosioni e spari. Ed è proprio una di queste esplosioni che spaventa gli animali dello zoo tra i quali le due giraffe che iniziano a correre all’interno del recinto. Una delle due, Brownie, nella frenetica corsa batte la testa e muore. Rita, la sua compagna, triste, decide di non mangiare più, lasciandosi morire. Anche il piccolo Ziad decide di non mangiare fino a quando anche Rita non ricomincerà a mangiare.

Yacine arriva alla conclusione che l’unico modo per salvare Rita e suo figlio Ziad, è quello di trovare un nuovo compagno a Rita. Ad aiutare Yacine nell’impresa ci sarà Laura [Laure De Clermont] giornalista e fotoreporter francese che, nascondendolo nella sua auto, gli farà passare il confine con Israele e lo condurrà da Yohav [Roschdy Zem],amico di lunga data di Yacine, veterinario dello zoo di Haifa e israeliano. E’ Yohav che fornirà a Yacine i mezzi e il nuovo compagno per Rita, Romeo.

giraffada2Yacine, Ziad e Laura, con Romeo al seguito, partono da Haifa per ritornare a casa, in Palestina, percorrendo solo strade secondarie e non controllate. Nel film c’è una scena surreale che, grazie anche ad una buona fotografia, colpisce molto, un uomo [Yacine], una donna [Laura], un bambino [Ziad] e una giraffa camminano su una strada e, attraverso un varco nel muro, superano il confine. Dopo due giorni roccamboleschi, riescono ad arrivare allo zoo di Qalqilyia ma qui ad aspettarli ci sono i militari israeliani che arrestano Yacine.

Giraffada non è un film semplice e, anche se è raccontato in maniera semplice, quasi fiabesco appunto, resta un film complesso. Complesso è il rapporto tra padre e figlio: Yacine che, dopo la morte della moglie, vive solo per il figlio; un padre che non crede, non va in moschea, non prega ma che morirebbe per il figlio. Dall’altra parte Ziad, 10 anni, costretto a vivere, senza madre, in un posto ostile; profondamente religioso, crede in Dio ed arriva quasi a credere di parlare con lui: a Dio si affida per la salute di un vitello e sempre a Dio chiede di non far morire Rita, una delle due giraffe con le quali ha un rapporto simpatetico. Una fede forte quella del piccolo Ziad, che non cede neanche quando la vita della sua amata giraffa sembra essere giunta al termine.

Ed è attraverso Ziad che il regista sviluppa un punto di vista spesso dimenticato, quello della guerra vista con gli occhi dei bambini. bambini che loro malgrado sono coinvolti senza comprendere, probabilmente sino in fondo, quello che sta accadendo intorno a loro.

giraffada3Complesso è poi soprattutto il contesto che fa da sfondo alla vicenda: una guerra, quella tra israeliani e palestinesi, senza senso; un conflitto tra due popoli creato dalla politica e dalla religione ma non dalle persone comuni. In Giraffada è mostrato questo aspetto emblematico della situazione: due amici, Yacine e Yohav, che possono essere identificati con i due popoli, divisi da un muro; un muro quasi invalicabile che tiene prigionieri i palestinesi nella propria terra e nega qualsiasi contatto con gli altri.

Rani Massalha riesce a portare sullo schermo un problema come la guerra e a renderlo semplice: la violenza del conflitto non è mostrata esplicitamente ma è intuibile e, soprattutto, è una presenza costante sin dall’inizio del film.

Giraffada ha le sembianze di una fiaba, ma una fiaba non è.

“La vita è un incidente della natura: un attimo prima sei una possibilità e quello dopo esisti”

Filippo Pugliese

GIRAFFADA

3 Teschi

Regia: Rani Massalha

Con: Saleh Bakri, Laure De Clermont, Roschdy Zem, Ahmed Bayatra, Mohammed Bakri, Loutof Nuweiser

Uscita in sala in Italia: giovedì 29 maggio 2014

Sceneggiatura: Xavier Nemo

Produzione: Mact Productions, HiemtFilm, Lumiere & Co.

Distribuzione: Visionaria, Pyramide International

Anno: 2013

Durata: 85′

InGenere Cinema

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