Ivan Locke [Tom Hardy] è un ingegnere edile meticoloso, paziente, votato al sacrificio. Egli ha tutto: una famiglia che ama e un lavoro che è ad una svolta epocale.
Egli è l’artefice del progetto, e quindi del cantiere edile, più grande d’Europa ma proprio la notte in cui fervono i preparativi per la colata di cemento che di li a poche ore avrebbe dato vita alla sua monumentale opera, un’altra creatura sta venendo al mondo, suo figlio.
Quello che in circostanze normali sarebbe un lieto evento trasforma la vita di Ivan in un incubo perché il figlio che sta avendo non è frutto dell’amore per sua moglie Katrina [Ruth Wilson], bensì quello di una scappatella di una notte con Bethan [Olivia Colman].
Il film si apre con Ivan che sale in macchina e si mette in viaggio per raggiungere l’ospedale di Londra dove il piccolo vedrà la luce e, sostanzialmente, segue in tempo reale il viaggio di Locke in autostrada e le sue innumerevoli telefonate fatte e ricevute per cercare di riparare ai danni commessi o, quantomeno, per cercare di fare tutto quello che gli è possibile per lenire il dolore.
Il passato dell’uomo è tormentato dal pessimo ricordo del padre carnale, proprio perché non si è assunto le sue responsabilità di genitore, cosa che egli invece non vuole eludere per non lasciare nel piccolo una ferita così grossa che lo tormenti per tutta la sua esistenza.
Per questo motivo egli in una sola notte si gioca la carriera, la famiglia e rimane solo di fronte al suo destino e ad una lunga autostrada.
Steven Knight firma sia la sceneggiatura che la regia di quest’opera, che dimostra quanto non siano necessari alti budget o effetti speciali mastodontici per confezionare un film degno di nota.
Sostanzialmente, in film come questo, l’impegno maggiore è dato dagli sceneggiatori i quali devono scrivere un’opera, e soprattutto dei dialoghi, che riescano a dare respiro al film tenendo sveglio il pubblico, per cui accanto a momenti drammatici come la confessione del tradimento di Ivan a Katrina abbiamo anche momenti più esilaranti come il tentativo di Ivan di istruire il suo fidato capocantiere che, da solo e ubriaco, cerca di gestire le fasi preliminari alla gettata di cemento.
Se vogliamo trovare una pecca, diciamo che questa risiede nella troppa linearità del personaggio di Ivan, ma questo è conforme con la logica del film, che deve dare la sensazione allo spettatore di vivere la cosa in tempo reale. Tutto il viaggio non è altro che un’occasione per esorcizzare un male che egli cova fin dalla nascita, sperando che questo tormento lo lasci stare una volta adempiuti i suoi doveri.
Degna di nota l’interpretazione impeccabile, credibile e mai sopra le righe, di Tom Hardy che si riconferma un attore di punta nel panorama mondiale.
Paolo Corridore
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LOCKE
Regia: Steven Knight
Con: Tom Hardy, Ruth Wilson, Olivia Colman
Uscita in sala in Italia: giovedì 30 aprile 2014
Scenggiatura: Steven Knight
Produzione: Paul Webster, Guy Heeley
Distribuzione: Good Films
Anno: 2014
Durata: 85′