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ALLACCIATE LE CINTURE di Ferzan Ozpetek

allacciatelecinture1Elena [Kasia Smutniak] ha 25 anni e lavora in un bar a Lecce, con l’amico gay Fabio [Filippo Scicchitano] e l’amica Silvia [Carolina Crescentini]. Vive con la madre Anna [Carla Signoris] e la zia Viviana [Elena Sofia Ricci].

Anche se si capisce solo verso la chiusa del film, in questo momento della sua vita [l’intera vicenda si svolge durante un arco temporale di 13 anni], Elena è fidanzata con il facoltoso Giorgio [Filippo Scicchitano], mentre con l’amico Fabio ha in mente di aprire un’attività propria.

Nel frattempo Silvia presenta agli amici il fidanzato del momento, il molosso ide Antonio [Francesco Arca] maschilista, sessista e meccanico di professione.

Elena, per quanto ostile nei confronti di Antonio [nella scena iniziale i due si aggrediscono verbalmente sotto la pioggia, alla fermata dell’autobus, per via d’una discussione tra una signora anziana e una ragazza di colore], finisce con l’innamorarsi di lui e, tredici anni dopo, li si ritrova sposati con due figli.

allacciatelecintureA questo punto il pub di Fabio e Elena va a gonfie vele, lei ha addirittura intenzione di aprirne un altro, ma la vita amorosa con Antonio sembra al capolinea.

L’ultima disgrazia [inspiegabilmente Elena, durante una giornata di massaggi e cure rilassanti per il corpo insieme alla zia, finisce col fare una mammografia e scopre d’avere un tumore al seno] diventa il pretesto per riscoprire l’amore e, alla fine, tra beceri colpi di scena e rivelazioni patetiche, una volta uscita dalla clinica Elena si perde in un mistico momento onirico che le porta alla memoria il passato, aiutandola a capire finalmente il significato del suo amore per Antonio.

Per descrivere la sensazione che si prova, guardando questo film, dovrò avvalermi di un personale ricordo del passato e citare il divertente gioco che facevo da bambino con mia nonna: Piripicchio/Piripacchio.

Questo gioco dal nome ridicolo è alquanto grottesco e controverso e consiste nell’assumere a comando un’espressione o uno stato d’animo diverso in base alla parola che il conduttore del gioco pronuncia a suo piacimento, cercando di confondere i partecipanti, approfittando della lentezza dei loro riflessi.

allacciatelecinture3Allacciate le cinture è proprio questo, un continuo altalenarsi di emozioni opposte che sembra non avere altro scopo se non quello ricreativo, tra l’altro neanche riuscito. Ci sono alcune sequenze nel film che appaiono a dir poco di cattivo gusto e, non solo vengono subito soffocate da battutine infantili nelle scene successive, ma neanche lontanamente riescono a raggiungere la dimensione provocatoria o quella ironica.

La stessa ambiguità presente nella sceneggiatura ricade inevitabilmente sui personaggi che, proprio per questo susseguirsi di pesantezza e leggerezza, sembrano tutti affetti da disturbi clinici decisamente lontani da quelli che manifesta chi soffre per una malattia reale.

Malgrado l’impegno nella recitazione Kasia Smutniak sembra rappresentare un personaggio colmo d’indifferenza per ogni cosa senza rabbia né rancore [durante la chemio il personaggio di Elena indossa una parrucca realizzata dalla parrucchiera napoletana interpretata da Luisa Ranieri che, poche scene prima, aveva interrogato per rintracciare il marito, sapendola sua amante], mentre il povero Francesco Arca è intrappolato in un omone muscoloso senza charme che sembra regredire allo stato primordiale scena dopo scena.

allacciatelecinture2Il grande timore che si vive durante tutto il film è che la bella Elena muoia investita come Brad Pitt in Vi Presento Joe Black già plagiato in Le fate ignoranti dallo stesso Ozpetek e, per citare sempre mia nonna, mi viene da pensare che, forse, la sola cosa che sanno fare davvero bene questi giovani attori sia spogliarsi davanti alla cinepresa e renderci partecipi delle loro esperienze ginniche con cui si prendono cura del loro corpo, giorno dopo giorno, nel mondo reale.

E dire che all’inizio del film [due piano sequenza fatti a dovere con rallentamenti di velocità e passaggi temporali di prestigio] si sarebbe potuto pensare che il titolo promettesse un bel volo sereno.

Ahinoi, più che le cinture di sicurezza, avrebbero fatto comodo i sacchetti di plastica sotto al sedile.

Francesco Rita

ALLACCIATE LE CINTURE

1.5 Teschi

Regia: Ferzan Ozpetek

Con: Kasia Smuntiak, Francesco Arca, Filippo Scicchitano, Carolina Crescentini, Francesco Scianna, Elena Sofia Ricci

Uscita in sala in Italia: giovedì 6 marzo 2014

Sceneggiatura: Gianni Romoli, Ferzan Ozpetek

Produzione: R&C Produzioni, Faros Film e Rai Cinema

Anno: 2014

Durata: 110’

InGenere Cinema

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