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AGHÌR E LA CONQUISTA DELLE CHIAVI D’ORO di Stefano Mozzetta

Aghìr“Immaginate di non essere ciò che avete sempre creduto di essere, che l’origine dell’uomo non sia nascosta nella polvere, ma tra le stelle. Immaginate di non essere soli, non nell’universo, ma sulla Terra, e che un popolo potente e antico come la roccia che lo nasconde sia l’unico vero figlio della Natura”.

È questa una parte della premessa con la quale il giovane autore Stefano Mozzetta introduce il lettore nella sua opera prima: Aghìr e la conquista delle chiavi d’oro, un romanzo fantascientifico che non passerà inosservato, scritto con arguzia e molta immaginazione, edito dalla casa editrice siciliana Kimerik [www.kimerik.it].

Il lettore che si accingerà a leggere il romanzo rimarrà sorpreso dal cambio di marcia che prende atto dopo il terzo capitolo, e che separa la vita quotidiana nel pianeta Terra del protagonista Teo Eugeni da quella della città sotterranea di Aghìr.

Teo Eugeni è uno studente universitario, romano, di Medicina. È il 29 luglio 2008, una data importante per Teo, che dovrà sostenere l’esame di Biochimica, che non supererà. L’estate che gli si prospetta davanti è all’insegna dello studio, non prima, però, del viaggio con la sua famiglia in Grecia, precisamente a Katoikìa, un’isola deserta. Teo parte senza alcun entusiasmo per questa vacanza, nostalgico di Roma e delle serate con gli amici di sempre, certo che si annoierà a morte. Nulla di più sbagliato: la curiosità di perlustrare una caverna, che ha raggiunto mentre nuotava, sulle cui rocce sono impressi alcuni simboli bianchi, sarà l’inizio di un’avventura che ha dell’incredibile, e che avrà come protagonisti, oltre Teo, Dafterì, abitante di Aghìr e membro dei Difensori dell’Antica Integrità; gli Uomini Grigi; i Guardiani dei Confini; Ferò, abitante di Aghìr; Prodotè, padre di Dafterì; nonché Supremo, comandante dei Difensori dell’Antica Integrità e Ultimo Invocatore degli Uomini Grigi,.

L’aver osservato quella caverna, alta non più di due metri, porterà Teo a prendersi le sue responsabilità nei confronti di una missione che è costretto a compiere con Dafterì, una strana creatura dai capelli rossi, il viso lentigginoso e la pelle bianchissima, che lo metterà al corrente di avvenimenti sconosciuti agli umani, e che hanno messo in ginocchio la popolazione di Aghìr, a causa della venuta dal cielo degli Uomini Grigi, che grazie al loro ingegno riuscirono in un lontano passato ad assicurarsi il controllo del pianeta Terra e ad accrescere le loro specie attraverso la creazione degli ibridi, frutto dell’incrocio tra alieni e esseri umani.

Questo è in realtà solo l’incipit di  Aghìr e la conquista delle chiavi d’oro, un romanzo che indaga su più fronti e sottintende la presenza nell’intero universo di altre specie, più evolute della nostra, in lotta tra loro per il recupero delle tecnologie avanzate sperimentate dai Grigi, in conseguenza della quale un gruppo di ribelli ha attuato un vero e proprio colpo di stato ad Aghìr. Teo, al quale Dafterì ha risparmiato la vita dai ribelli, che lo avevano spiato mentre decifrava i simboli della grotta, dovrà quindi partire con lei alla ricerca di un’Arma da consegnare ai Difensori dell’Integrità, e per cercarla dovranno tenere a mente gli strani simboli della caverna che li porteranno a trovare le Cinque Chiavi d’Oro.

La missione che Teo dovrà portare avanti con Alice lo cambierà per sempre, in meglio, rendendolo un ragazzo maturo e coraggioso, non più spensierato, al corrente di informazioni segrete e inquietanti che saranno  per lui motivo di sofferenze. C’è un aspetto fondamentale, che è una virtù, che Teo impara a capire e a prendere in considerazione della gente di Aghìr e in particolare da Dafterì, ovvero l’importanza della spontaneità, che porta a non dover interpretare o dare per forza una logica ad ogni gesto o azione, ma considerarla per quel che è, nella sua semplicità. Aghìr per lui rappresenta un viaggio fantascientifico ma anche interiore, che gli permetterà di riflettere prima di tutto sulla sua coscienza di uomo e poi sulla consapevolezza che l’umanità intera è a rischio [per motivi che non possiamo svelarvi], pronto a morire per il diritto alla vita della specie umana.

Mozzetta scrive un romanzo che non tralascia nessun dettaglio, mostrando abilità nel catturare l’attenzione dello spettatore, alternando dramma e ironia, intemperanza e compostezza, meraviglia [una condizione che appartiene a Teo, stupito ad esempio nell’indossare la “veste” e l'”opolke”] e freddezza [che contraddistingue Dafterì], attento anche a tratteggiare le personalità dei due protagonisti.

Chissà che il finale aperto del romanzo non sia da interpretare come una porta aperta su un possibile seguito.

Gilda Signoretti

AGHÌR E LA CONQUISTA DELLE CHIAVI D’ORO

3 Teschi

Autore: Stefano Mozzetta

Editore: Kimerik [www.kimerik.it]

Pagine: 278

Illustrazioni/Foto: Si

Costo: 16,00 euro

Gilda Signoretti

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