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LET’S GET LOST di Bruce Weber

Lets-get-lost1Ci sono opere che devono di diritto occupare uno spazio privilegiato e in bella mostra in ogni videoteca personale che si rispetti, vuoi per il valore artistico che è stata in grado di esprimere, vuoi per l’importanza nella storia della Settima Arte che oggi, come nel momento stesso in cui questa è approdata sul grande schermo anni or sono, continua a rivestire. Una di queste è Let’s Gest Lost, l’intramontabile biografia che Bruce Weber dedicò al compianto Chet Baker nel 1988, a un anno di distanza dalla tragica e misteriosa dipartita di uno dei più grandi jazzisti mai esistiti. Di anni ne sono passati ben venticinque dalla fortunata anteprima alla Mostra di Venezia del secondo documentario del regista e fotografico statunitense, che gli valse una candidatura all’Oscar di categoria e un premio della critica proprio al Lido, e in occasione dell’anniversario di quella proiezione, che ha spinto l’attuale direttore Barbera a riproporla nel programma della settantesima edizione [sezione Classici], che Lucky Red ha pensato di regalare al pubblico nostrano una meravigliosa versione restaurata da collezione.

Ancora inspiegabilmente assente nel mercato home video italiano, il magnifico e intenso ritratto di Baker rivive nella duplice versione in Dvd e Blu-Ray, disponibile sugli scaffali a partire dal 17 dicembre, correlata da un contributo extra inedito e da un libretto ricco di preziose informazioni, ricordi e immagini.

Lets-get-lost3Si tratta di un vero e proprio cult, probabilmente uno, se non il migliore, tra i biopic musicali realizzati negli ultimi decenni. In tal senso, se pellicole analoghe come The Sugar Man o Marley si sono meritatamente conquistate un gradino del podio, Let’s Gest Lost  continua imperterrita a mantenerne la vetta. Il segreto sta nella bellezza intrinseca, per non dire magnetica, di un’autentica esperienza sensoriale prima che cinematografica, ma anche nell’intensità che il materiale raccolto e assemblato negli anni da Weber è capace di sprigionare. Il regista americano pedina un uomo sfuggente dalla Costa Ovest a quella dell’Est e poi in Europa, lo lascia andare a ruota libera, concedendogli anche il lusso di cambiare la verità dei fatti, persino di mentire di fronte all’evidenza. Ne viene fuori un confronto alla pari tra artisti diversi, con da una parte un Beker chiamato a raccontare e a raccontarsi, persino a confidarsi, e dall’altra un Weber concentrato a cogliere nelle sue parole le tante sfumature caratteriali di una figura fuori dagli schermi. Un confronto che genera un ritratto più intimo che pubblico, che rifiuta la spettacolarizzazione e soprattutto l’elegia del personaggio, preferendo a queste il contraddittorio e la verità del momento.

Lets-get-lost2Al racconto in prima persona, si affiancano le testimonianze di colleghi, amici e familiari, ma anche le riprese delle ultime sessioni di registrazione in studio. Il tutto confluisce in un mosaico di immagini di repertorio e inedite, scatti fotografici e riprese amatoriali, che il regista mescola e impasta senza soluzione di continuità in un bianco e nero avvolgente, che rende indistinguibili i differenti formati utilizzati.

Gli inconfondibili assolo di tromba e le poesie sussurrate da quello che è considerato dagli addetti ai lavori come un grande tra i grandi del Jazz, fanno da colonna sonora, mai invasiva, ad un racconto di vita vissuta, bruciata come spesso in fretta dall’ennesimo genio che si piega all’eccesso, disegnando la parabola maledetta di un artista maledetto: straordinario musicista quanto uomo sleale, infedele e padre assente, in rapporto costante solo con la musica e con l’eroina delle quali era schiavo e dipendente.

Francesco Del Grosso

LET’S GET LOST

Voto film

4.5 Teschi

Voto DVD

3.5disc copy.

Regia: Bruce Weber

Con: Chet Baker, Carol Baker, William Claxton, Diane Vavra, Ruth Young

Durata: 120′

Formato: 4/3  1,33:1

Audio: Inglese 2.0 Dolby Digital

Sottotitoli: italiano

Extra: In cerca di Chet – making of

Distribuzione: Lucky Red  [www.luckyred.it]

InGenere Cinema

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