É il 1944, e l’anziano Andre Toulon [Guy Rolfe] racconta ai suoi pupazzi animati i fatti che lo fecero avvicinare alla sacra arte magica egizia per donare la vita a cose inanimate.
La scena è estremamente familiare, con il Puppet Master e le sue piccole marionette animate riuniti interno al fuoco, e il ricordo in sordina che parte subito dopo il ritrovamento della testa di uno di un puppet defunto: il Ciclope.
Subito dopo il salto temporale all’indietro [tralasciando una capatina nel passato remoto, fino all’antico Egitto, che mostra il ratto della formula magica del dio Sutekh, con tanto di risveglio di tre mummie-schiave che si mettono alla ricerca del maltolto], la storia si sposta a Parigi, durante la Prima Guerra Mondiale, e il giovane Andre Toulon gestisce un avanguardistico teatrino di marionette, in cui una sera capita una bellissima donna, Ilsa, di cui Andre si innamora.
Sarà proprio tramite Ilsa, che Afzel, il vecchio stregone che s’era appropriato della formula egizia, entrerà nella vita di Toulon, dopo essere stato aggredito. Prima di morire, Afzel dovrà passare ad un altro Master “il segreto della vita”, e sceglie come suo successore proprio il giovane marionettista.
Attraverso la formula magica e il sangue di persone appena decedute in cui intingere la punta di un anello rituale, Tulon riesce a trasformare i suoi pupazzi in esseri viventi, che difenderanno lui e la donna del suo cuore dai tre inviati di Sutekh, che da mummie avvolte nelle classiche bende sono ora diventati esteticamente una sorta di gentlemen inglesi.
Retro Puppet Master di Joseph Tennent non è di sicuro uno dei migliori capitoli della saga creata da Charles Band, anzi, il film si dimostra scevro da qualsiasi orpello horror, per vestirsi di un’aura fantastico-romantica, che punta al noioso.
Le bambole si avventano unicamente contro le tre guardie del dio egizio, che continuano a perdere millenaria polvere ad ogni colpo di arma da fuoco o contundente.
Di poco migliore, ma solo per il potpourri di intere sequenze estratte dagli altri capitoli della saga.
La storia che fa da cornice è solo un pretesto: Peter, il ragazzino protagonista di Puppet Master III – Toulon’s Revenge, ora è un uomo adulto, ed è diventato il nuovo Puppet Master. Una bella bruna si insinua nella sua proprietà, decisa a eliminare i burattini e ad appropriarsi dei buratti e dell’antica formula egizia.
Tramite il consulto di testi redatti da Toulon e di sue registrazioni, il film prende tangenti differenti aggrappandosi a stralci dei passati film, partendo proprio da un buon trancio di Retro Puppet Master.
Charles Band fa un lavoro cronologico per tentare di dare una ordine alla saga del burattinaio, ma il capitolo non regala nulla di nuovo a chi l’ha pedissequamente seguita.
Migliora, ma solo perché pesca a piene mani da capitoli più gore friendly di Retro, il tasso splatter che racchiude scene come quella del soldato nazista alla guida della camionetta di guerra che viene perforato dalla schiena fino all’addome dal classico pupazzo con la testa a punta di trapano, o le varie incursioni-sparatorie del pupazzo pistolero con sei braccia, senza dimenticare le viscide apparizioni della bambolotta dalla cui bocca sgusciano lente delle nere sanguisughe.
Entrambi i film, distribuiti in DVD da Elephant Films, racchiudono al loro interno, tra gli extra, L’univers fou de la Full Moon.
Luca Ruocco
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RETRO PUPPET MASTER
Voto film
Voto DVD
Regia: Joseph Tennent
Con: Greg Sestero, Brigitta Dau, Jack Donner, Stephen Blackehart
Formato: Plein Cadre
Audio: Inglese/Francese Dolby Digital 5.1
Durata: 90’
Distribuzione: Warner Bros. France – Elephant Films [www.elephantfilms.com]
Extra: L’univers fou de la Full Moon
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PUPPET MASTER THE LEGACY
Voto film
Voto DVD
Regia: Charles Band
Con: Jacob Witkin, Kate Orsini
Formato: 4/3 Compatible 1.33
Audio: Francese Dolby Digital 5.1; Inglese Dolby Digital 2.0
Durata: 73’
Distribuzione: Elephant Films [www.elephantfilms.com]
Extra: L’univers fou de la Full Moon