Era il 2001 quando PAZ!, un film indipendente tratto dai fumetti di Andrea Pazienza, interamente girato in digitale da Renato De Maria, riusciva a sfondare [era uno dei primi in Italia] il muro del silenzio e ad arrivare in sala.
Fra i personaggi ripresi, riveduti e rielaborati nella loro versione filmica, tra uno Zanardi interpretato da Flavio Pistilli e un Claudio Santamaria nei panni di Pentothal, il binomio attore-personaggio che più riusciva ad incontrare l’indice di gradimento del pubblico era Enrico Fiabeschi, affidato al corpo attoriale di Max Mazzotta.
Un personaggio, quello di Fiabeschi, che pare esser rimasto attaccato all’anima e alla pelle del suo interprete, oltre che nella mente dello spettatore, tanto da portarlo ad esordire al cinema con un’opera prima dedicata proprio a questo personaggio.
Essendo quello di Fiabeschi uno dei personaggi meno “costruiti” ed elaborati da Andrea Pazienza, c’era da lavorare per colmare le lacune e creare un passato e un’anima al personaggio, inesistente nel fumetto.
Ecco che lo studente fuorisede svogliato, apparso una manciata di volte nella pagine firmate da Pazienza, diventa un ragazzo di origini calabresi che, allo scoccare dei suoi quarant’anni, si ritrova senza lavoro, senza soldi e senza più nemmeno la ragazza che da anni lo aveva preso a carico. Gli rimarrà una sola scelta: ritornare a casa, dai suoi, nel piccolo paesino calabrese in cui tutto, in sua assenza, sembra essere rimasto immobile, identico a quando Fabieschi lo aveva lasciato.
Un viaggio alle origini è sempre una riscoperta di sé, e Mazzotta [che firma anche il soggetto, la sceneggiatura e la musica del film], calabrese di nascita e direttore artistico di una compagnia di teatro della città di Cosenza, costruisce attorno al personaggio addotto dalle pagine dei fumetti una realtà a lui conosciuta, familiare, esemplificata in personaggi e situazioni tipo esagerate ed eccessive, ma tutte riportabili a topoi concreti, reali: due genitori pronti a tutto pur di “sistemare” il proprio figlio, che continuamente ricorrono alle conoscenze importanti nell’amministrazione comunale: la zia zitella anziana e rimbambita; le passeggiate in piazza a parlare del futuro e di improbabili progetti da mettere in cantiere; l’arroganza caricaturale del sindaco.
E il viaggio interiore di Fiabeschi lo porterà a scoprire, tra la sorpresa di avere un fratello adottivo che concretizza la fine della sua infanzia, l’incoscienza che lo spingerà a rivolgersi ad uno strozzino pur di non piegarsi alle proposte lavorative paterne, ed un nuovo amore, che “la casa siamo noi”.
Ottima la scelta del cast attoriale che comprende, tra gli altri, un grande Ninetto Davoli, nel ruolo del capofamiglia di casa Fiabeschi e Lunetta Savino in quello della zia.
Ma il cast si arricchisce anche di attori meno conosciuti ma altrettanto energici, come Alessandro Castriota Scanderbeg, l’amico di infanzia di Fiabeschi, ancora pronto ad accoglierlo nella sua vita [e nelle sue passeggiate notturne] come se mai fosse andato via dal paese; e di camei di tutto rispetto, come quello di Paolo Calabresi, nei panni del nemico di sempre.
Dal punto di vista registico il film accusa alcune pecche tecniche dovute all’immaturità tipiche di un’opera prima a basso budget, piccole imperfezioni che si riscontrano anche in una sceneggiatura un po’ ripetitiva e poco “tagliente”, se si cerca in esso un collegamento organico con il lavoro di Pazienza.
Ma tutto ciò non mina alla riuscita di un film personale e divertente, che gioca con la satira e col sociale, esaspera alcune situazioni con una cattiveria sardonica [il rapporto tra Fiabeschi e il fratellino adottivo, per esempio], e con l’effetto di straniamento accentuato dai continui ammiccamenti di Fiabeschi fatti in camera ai suoi spettatori.
Un interessante prodotto realizzato con il contributo della Fondazione Calabria Film Commission.
Luca Ruocco
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FIABESCHI TORNA A CASA
Regia: Max Mazzotta
Con: Max Mazzotta, Lunetta Savino, Ninetto Davoli, Deniz Ozdogan, Rita Montes, Alessandro Castriota Scanderbeg, Graziella Spadafora
Uscita in sala in Italia: giovedì 22 agosto 2013
Sceneggiatura: Max Mazzotta
Produzione: 11 Marzo Film, in collaborazione con Rai Cinema
Distribuzione: Whale Pictures
Anno: 2013
Durata: 90’