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THE MAN FROM NOWHERE di Lee Jeong-beom

THEMANFROM1Tae Sik è un uomo dal carattere solitario che gestisce un banco dei pegni in un quartiere povero. So Mi è la sua vicina di casa, una bambina di dieci anni precoce e sensibile, che sfida il suo atteggiamento impenetrabile e freddo, imponendogli la propria amicizia. Quando la madre, una donna single e tossicodipendente, si impossessa di una partita di eroina, So Mi viene rapita da una banda di criminali. Per salvare la sua vita, Tae Sik dovrà confrontarsi con il suo misterioso passato, rivelandosi una vera e propria macchina da guerra.

Letta la sinossi di The Man From Nowhere risulta difficile per chiunque scacciare dalla mente l’idea che si tratti di una sorta di remake apocrifo di Man On Fire, viste le non poche assonanze rintracciabili nei plot delle pellicole dirette da Tony Scott e Lee Jeong-beom: dal rapimento della bambina all’amicizia tra quest’ultima e un ex agente schivo e solitario, passando per il percorso tinto di rosso sangue che porterà alla liberazione della piccola.

Cominciamo con il dire che la suddetta idea è balenata anche nella mente di chi scrive, che ne conferma in parte la veridicità data la mancanza piuttosto evidente di originalità nella sceneggiatura firmata dallo stesso cineasta sudcoreano, che porta lo spettatore ad associare le due storie, senza dimenticare che quella al centro del film del compianto collega britannico aveva a sua volta un chiaro filo roso che lo congiungeva al Leon di Luc Besson.

THEMANFROM2Tuttavia, come già accaduto nella pellicola d’esordio del 2006, il crepuscolare e malinconico gangster movie Cruel Winter Blues, Lee Jeong-beom riesce a fare sua la vicenda e a rielaborarla in chiave personale, partorendo un solido thriller-noir dalle venature action che con lampi di violenza catartica, angoscia crescente, momenti d’intensa partecipazione e scambi adrenalinici [vedi il corpo a corpo nel bagno della discoteca tra Tae Sik e il letale killer vietnamita], sottopone alla platea il ventaglio possibile di emozioni. Lee Jeong-beom dimostra si saper gestire la macchina cinema, alternando stasi e cinetica, tensione e intimità, aumentando in maniera esponenziale, nell’atto della messa in scena, quello che il racconto nella sua interezza non riesce ad esprimere al massimo. Nonostante ciò, ne viene fuori un’opera camaleontica, capace di cambiare da una scena all’altra, in modalità random e del tutto imprevedibile, mood, atmosfera, registro e persino genere, fino ad assumere la forma e la sostanza del più classico dei revenge movie, che ha nella resa dei conti finale nel bagno turco, nel quale confluiscono tutte le anime del film, compresa quella marziale, l’espressione massima della potenza visiva e drammaturgica dell’opera.

THEMANFROM3Mutazione che riguarda anche molti dei personaggi coinvolti, a cominciare da Tae Sik, silenzioso e solitario protagonista, interpretato con fisicità ed empatia dal divo coreano Won Bin, costretto dal susseguirsi degli eventi a rivestire i panni dell’angelo sterminatore pur di salvare la vita della sua giovane e unica amica. Caratteri che, uniti ad una regia eclettica e sofisticata, hanno permesso a The Man From Nowhere di sbancare il box office nazionale, diventando campione d’incassi nel 2010 con la bellezza di sei milioni e duecentomila biglietti venduti, per un totale di quarantuno milioni di dollari statunitensi.

A tre anni dalla sua realizzazione e a due dal passaggio sugli schermi del Far East Film Festival, il film approda finalmente nel mercato home video nostrano nell’ormai impedibile collana voluta dalla Tucker e dalla CGHV.

THEMANFROM4La qualità audiovisiva è di quelle che consente all’opera di essere gustata anche nel salotto di casa, in particolare grazie al DD 5.1 che restituisce la potenza avvolgente della componente sonora. Ricco come sempre il comparto extra, che consegna nelle mani dello spettatore casalingo una serie di contributi video degni di attenzione, utili a scavare nella genesi e nella realizzazione di The Man From Nowhere. Si parte con un’interessante video-intervista di venti minuti ad Emanuele Sacchi, critico cinematografico e direttore della testata web “Hong Kong Express”, che esplora in lungo e in largo i temi e gli stilemi legati al film, con puntuali annotazioni tecniche, analitiche e biografiche. Si prosegue poi, prima di chiudere con la tradizione galleria dei trailer della suddetta collana, con due speciali di 9 e 23 minuti, rispettivamente dedicati alle coreografie più spettacolari presenti nel film, descritte per l’occasione dal regista e dal supervisore delle sequenze marziali Park Jung Ryur, e alle scene madre, rivisitate questa volta dal direttore della fotografia Lee Tae Yoon.

Francesco Del Grosso

THE MAN FROM NOWHERE

Voto film

3.5 Teschi

Voto DVD

3.5disc copy.

Regia: Lee Jeong-beom

Con: Won Bin, Kim Sae-ron, Thanayong Wongtrakul, Kim Hyo-seo

Durata: 115′

Formato: 16/9  2,35:1

Audio: DD 5.1 e 2.0 italiano DD 5.1 e 2.0 coreano

Distribuzione: CG Home Video [www.cghv.it]

Extra: “Una fusione perfetta di action e noir”, intervista a Emanuele Sacchi, critico cinematografico e direttore della testata web Hong Kong Express [hkx.it] / Le coreografie / La strada verso So Mi / Trailer della linea Far East

InGenere Cinema

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