Si è parlato molto di Amour, ultima fatica di Michael Haneke [La pianista; Il nastro bianco], vincitore, tra i tanti premi, della Palma d’oro all’ultimo Festival di Cannes, e che si è aggiudicato anche l’Oscar come miglior film straniero all’85esimo Academy Awards, ma che avrebbe meritato senza dubbio altri Oscar, se pensiamo alle splendide interpretazioni di Emmanuele Riva e Jean-Louis Trintignant [che mancava al cinema da dieci anni] e alla poeticità e completezza della sceneggiatura, sempre di Haneke, che dirige il film in maniera impeccabile.
Amour è girato in un interno, l’appartamento dei due protagonisti, che Haneke ha voluto ricostruire in studio, così come era la casa di sua zia, alla cui storia si ispira il film.
Amour, ora distribuito da CG Home Video, nasce da un’esperienza di vita del regista austriaco, che in passato era riuscito a salvare sua zia dal suicidio, ricevendo però da lei non una gratificazione ma un duro rimprovero per non averle permesso di farla finita; decisione che avrebbe ritentato poi di mettere in atto, riuscendoci, quando lui era fuori per lavoro.
Questo trauma Haneke lo porta ancora dentro, e sentiva il bisogno di comunicarlo attraverso un film. Georges e Anne Laurent sono due professori di musica anziani e ormai in pensione, che, tra giornate monotone vissute in casa non smettono, però, di seguire i concerti dei loro stessi allievi, in particolare quelli di Alexander Tharaud [pianista francese molto affermato, che qui interpreta sé stesso].
I due hanno una figlia, Eva [Isabelle Huppert], musicista anch’ella, che vive all’estero con suo marito, tornato da lei dopo averla tradita con una violoncellista.
Un giorno Anne viene colpita da ictus, e tutto accade durante una colazione con Georges. Da qual momento le condizioni di Anne peggioreranno, anche se gradualmente, e a occuparsi di lei sarà soltanto il marito, che per nulla al mondo porterebbe sua moglie in una struttura per anziani. Ma a Georges cominciano a mancare le forze. L’uomo si vede costretto ad assumere due infermiere, ma si accorge che Anne non ne gradisce la presenza, e le manda via. Il dolore nel vedere sua moglie soffrire è terribile, e Georges si accorge di non poter continuare a sopportare questo dolore.
Amour è un film drammatico, ma di una drammaticità che non si fa plateale, che non cerca il trasporto emotivo che ci si aspetterebbe da una trama di questo tipo, perché i personaggi di Haneke sono caratterizzati da una certa freddezza e rimangono lucidi fino alla fine, consapevoli di quello a cui vanno incontro. Sconvolge, infatti, l’inflessibilità di Georges, una vera roccia, che gestisce con forza, mosso dall’amore per sua moglie, la sua malattia.
Trintignant e Riva offrono interpretazioni assolutamente straordinarie, calandosi con sofferenza, come raccontano negli extra, nei panni di due personaggi assolutamente completi, descritti con particolare cura da Haneke, che aveva cominciato a lavorare alla sceneggiatura di Amour nel 2009. Anche questa volta CG Home Video implementa l’home video con interessanti contenuti extra, a partire dal making of, della durata di 24 minuti, che include le interviste al cast e al regista, all’estratto del documentario Jean Louis Trintignant pourqoi je vis di Serge Korber, alla introduzione al film di Philippe Rouyer, coautore, con Michael Cieutat, del libro Haneke per Haneke. Per finire, il trailer.
Gilda Signoretti
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AMOUR
Voto film
Voto DVD
Regia: Michael Haneke
Con: Jean-Louis Trintignant, Emmanuele Riva, Isabelle Huppert
Durata: 122’
Audio: Italiano e Francese Dolby Digital 5.1
Formato: 16/9 1,85:1
Distribuzione: CG Home Video [www.cghv.it]
Extra: Making of; Estratto del film Jean Louis Trintignant pourqoi je vis di Serge Korber; Introduzione di Philippe Rouyer; Trailer