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LA MADRE di Andy Muschietti

lamadre1Magari è solo suggestione, casualità… magari è una frase banale, che non andrebbe scritta, soprattutto per non intaccare l’ottimo lavoro di Andy Muschietti, regista del film di cui stiamo per parlarvi … ma ci sembra di dire il vero affermando che quando dietro ad un horror moderno che voglia comunque stender radici negli atavici territori delle paure infantili appare il nome di Guillermo Del Toro alla produzione, quell’horror acquista una importante marcia in più.

Lo era stato nel 2011 con Non aver paura del buio, dell’esordiente Troy Nixey, e il marchio doc continua ad essere garanzia di ottima fattura anche per La madre di Muschietti, anch’egli al suo primo lungometraggio.

Tratto da un cortometraggio dello stesso regista, realizzato tra il 2006 e il 2008 in coppia con la sorella Barbara, e reinventato a lungometraggio con il supporto dello sceneggiatore Neil Cross, La madre [Mama è il più ammaliante titolo internazionale] racconta la storia di due bambine, Victoria [Megan Charpentier] e Lilly [Isabelle Nélisse], che dopo un tragico gesto compiuto d’istinto dal depresso genitore, vengono drammaticamente abbandonate a sé stesse all’interno di una casupola nel bel mezzo di un solitario e innevato bosco.

Due bambine destinate ad una lenta e sicura morte, se una presenza incorporea e materna non si fosse avvicinata a loro con l’intenzione di prenderle sotto la sua ala protettiva.

lamadre2Ma La madre è anche la storia di una coppia, Lucas [Nikolaj Coster-Waldau] e Annabel [Jessica Chastain], rispettivamente lo zio delle due bambine e la sua compagna, che nei cinque anni che separano l’incipit dal corpus filmico vero e proprio, non hanno fatto altro che cercare le due bambine scomparse.

Ritrovate da un gruppo di ricerca, all’interno del casolare, le bambine, ritornate ormai ad uno stato selvatico e primitivo, vengono affidate proprio alla coppia, sotto le cure mediche del dottor Dreyfuss [Daniel Kash], psichiatra.

lamadre3Lucas e Annabel non sanno che, oltre a Victoria e Lilly, anche Mama, la presenza oscura e possessiva che ha cresciuto le due orfanelle cibandole di ciliegie e falene, ha accettato l’invito per spostarsi nella nuova casa, e non sarà facile convincerla ad abbandonare le sue due figliocce alle cure amorevoli dei due zii. Lo spirito inquieto che si nasconde dietro l’accomodante nome di Mama, ha ormai ghermito con le sue mani adunche e uncinate, come i rami di un albero, le due piccole, e la presenza di Annabel, una donna apparentemente fredda che pian piano riuscirà a scaldare il cuore delle trovatelle, la renderà ancora più rabbiosa e folle.

lamadre4È una dolce sorpresa, per gli appassionati del Genere, questo primo lungometraggio di Muschietti, un film corposo e cupo, che eredita in toto gli stilemi tipici del filone preso in riferimento, la ghost story calata nel mood del mondo degli infanti, ma riesce a frammezzare alle classiche immagini con “il mostro” sotto il letto o nell’armadio, idee e trovate davvero originali.

Bello, intenso e riuscito, innanzitutto, il rapporto che si viene a creare tra le due piccole protagoniste e la creatura sovrannaturale, la cui prima apparizione avviene, fiabescamente, fuori fuoco, a causa della mancanza degli occhiali della bambina di cui usiamo la soggettiva. Questa mancanza meccanica è utile a cancellare per un attimo la mostruosa apparenza dello spettro, proprio durante il primo suo intervento a protezione delle bambine, così come utile sarà il buio calato nottetempo nella casupola, durante la seconda apparizione di Mama, e la prima “cena” con le sue due ospiti.

lamadre5Intrigante è anche l’idea di una sorta di portale, attraverso cui Mama può attraversare pareti, pavimenti e corpi mortali, concretizzata in una sorta di macchia di muffa nera, che secerne liquido scuro e dal cui interno provengono le scure falene di cui la piccola Lilly continua ad andare ghiotta. Meno riuscita, ma qui si entra nel campo dei gusti personali, la realizzazione in CGI, sui movimenti dell’attore Javier Botet, dello spettro [firmata dai gruppi Mr X e DDT Effects], molto più efficace nelle scene scure che non ne esaltano l’aspetto troppo finto, troppo al di fuori dalla concretezza che tutta la storia fiabesca riesce ad emanare. Digitale che, per certi versi, rende meno efficaci anche gli inserti visionari e di sogno nel sogno.

lamadre6La creatura avrebbe dovuto dare l’effetto, secondo i piani del regista-autore, di un quadro di Modigliani putrefatto ma, nonostante il buon potenziale dimostrato nelle scene iniziali, sa di finto.

Ciononostante La madre riesce, grazie alla bravura del regista, che sinora si era occupato quasi esclusivamente di spot, e del trio di attrici protagoniste, a regalare tanti momenti di tensione e qualche salto sulle poltrone [la scena dell’esplosione di follia di Mama e del successivo inseguimento delle bambine sulle scale non è roba da poco…].

Come davvero ben strutturata è la chiusa da favola macabra. Macabra per davvero.

Luca Ruocco

LA MADRE

3 Teschi

Regia: Andy Muschietti

Con: Jessica Chastain, Nikolaj Coster-Waldau, Megan Charpentier, Isabelle Nélisse

Uscita in sala in Italia: giovedì 21 marzo 2013

Sceneggiatura: Neil Cross, da un storia di Andy e Barbara Muschietti

Produzione: De Milo / Toma 78

Distribuzione: Universal Pictures

Anno: 2013

Durata: 100’

InGenere Cinema

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