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E.T. – L’EXTRATERRESTRE di Steven Spielberg

Era il 1982 quando al Festival di Cannes, fuori concorso, venne presentato E.T. – L’extraterrestre, suscitando il clamore del pubblico in sala, che espresse il suo entusiasmo con oltre quindici minuti di applausi. Con E.T. – L’extraterrestre, Spielberg fondò insieme due sceneggiature sulle quali stava rimuginando da tempo, una che aveva come protagonista un alieno, e una che girava intorno ad una famiglia in crisi.

E.T. è un film indimenticabile, che non ha bisogno di presentazioni. Riguardarlo oggi significa tornare a stupirsi di fronte alla potenza del film, in tutti i sensi, e rafforzare l’opinione per cui già trent’anni fa, e senza ricorrere agli artifizi digitali di oggi, sperimentava con molti meno mezzi, e con più fantasia.

Un’astronave aliena, atterrata sulla Terra, è minacciata dalla presenza degli agenti del governo USA che l’hanno attorniata. Per questo motivo gli alieni ripartono subito, dimenticando però a terra un loro simile.

A qualche isolato più in là dal luogo dove si era stabilita la nave spaziale, vive una famiglia composta da Marie, la madre [Dee Wallace Stone] , da poco separata dal marito, e i suoi tre figli: il maggiore, Michael [Robert MacNaughton], Elliott [Henry Thomas], e Gertie [Drew Barrymore]. L’extraterrestre si avvicina alla casa, e sarà Elliott a vederlo per primo e stabilire con lui un rapporto, avvicinarlo al mondo degli umani e rendendolo partecipe di molte cose, riuscendo persino a farlo parlare.

E.T., questo è il nome che Elliott dà all’alieno, che tiene protetto in casa con la complicità dei suoi fratelli, ha dei sentimenti, come qualunque altro essere umano, e infatti soffre molto la mancanza della sua famiglia e del suo pianeta. Una sera, Elliott e i suoi fratelli si prodigano per mandare un segnale diretto verso il pianeta di origine del visitatore, approfittando della notte di Halloween, ma il segnale non sembra sia stato captato. Sia Elliot che E.T. si ammalano, e la loro vita è appesa a un filo.

In occasione del trentesimo anniversario dalla creazione di E.T. – L’estraterrestre, la Universal, fresca di festeggiamenti per il centenario dalla sua fondazione, dopo il restauro de Lo Squalo e Indiana Jones, presenta e distribuisce, dopo un lavoro di restauro, un prezioso cofanetto di E.T., rieditato in un’edizione il cui lavoro è stato diretto alla riproposizione in alta definizione del film, presentato ora anche in versione Blu-Ray [il cofanetto contiene sia il BD, con i contenuti extra del film, sia il DVD], ma soprattutto si avvalora di numerosi e curiosi contenuti extra che, imperniati su tutto il periodo di lavorazione del film, analizzano ogni contesto, scenografico, registico, contenutistico, musicale, fotografico, di design, di doppiaggio, e molto altro.

Rientrano nei contenuti extra, e forse sono l’elemento più curioso del film, le scene eliminate. Ne sono riportate due: ovvero quella in cui E.T. prende confidenza con l’acqua in una vasca da bagno, preceduta dalle sequenze in cui allunga e ritira il collo, è alle prese con un dentifricio, che guarda con perplessità, e una scena della festa di Halloween, in cui vediamo Mary giungere in auto al luogo dell’appuntamento fissato con i suoi figli, che viene accolta con un lancio di uova che colpiscono il parabrezza.

Importanti sono indubbiamente le riflessioni di allora e di adesso di Spielberg, che sottolinea la necessità che aveva sentito all’epoca, girando il film, di prestare la massima attenzione alla recitazione degli attori,   senza metterli in secondo piano rispetto agli effetti speciali.

Se pensiamo all’età dei protagonisti del film, è stupefacente il risultato interpretativo dato al film dagli attori, soprattutto di Henry Thomas. Nella sezione “Rimpatriata”, infatti, gli attori, dopo trent’anni si riuniscono per parlare del film, per ricordare i giorni passati sul set, vissuti con molta frenesia, partecipazione, ma anche stanchezza, per via dei ritmi di lavoro.

Spielberg definisce E.T. – L’estraterrestre  un film intimista, personale, umano, in cui il diverso, in questo caso E.T., fa un po’ le veci di ambasciatore di pace, capace di rimettere in piedi una famiglia uscita fuori dai propri binari, indirizzandola verso poche ma esaustive strade.

Imperdibile, quindi, questo cofanetto, che è pregno di contenuti extra, che sazieranno la curiosità dei numerosissimi fan del film.

Come giù successo per Lo squalo, questa edizione di E.T. contiene un piccolo buco nell’audio italiano. La battuta mancante appartiene alla scena diventata simbolo della Amblin Entertainment, quando il visitatore alieno fa levitare la bicicletta e il picco Eliot lo esorta a perdere quota urlando “Non così in alto. Non così in alto”. Ad oggi, ancora nessun comunicato ufficiale riguardo la possibile sostituzione delle copie da parte della Universal.

Gilda Signoretti

 

Regia: Steven Spielberg

Con: Henry Thomas, Robert MacNaughton, Drew Barrymore, Dee Wallace Stone

Durata: 114’

Formato: Widescreen 1.85:1

Audio: Inglese DTS-HD MASTER AUDIO 7.1; Italiano [Doppiaggio Originale del 1982] DTS Surround 5.1; Tedesco DTS HIGH RESOLUTION 7.1; Turco Dolby Digital 5.1

Distribuzione: Universal Pictures [www.universalpictures.it]

Extra: Scene eliminate; Steven Spielberg & E.T.; I Diari di E.T.; Uno sguardo al passato; L’evoluzione e la creazione di E.T.; La rimpatriata; La musica di E.T.: conversazione con John Williams; La première del 20° anniversario; Disegni, Fotografie e Marketing; Trailer cinematografico; Lo spot televisivo per le paraolimpiadi

 

InGenere Cinema

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