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CONNECTED di Benny Chan

Presa in ostaggio da un gruppo di criminali e tenuta prigioniera in una rimessa abbandonata, Grace riesce a collegare i fili di un vecchio telefono e a far partire una casuale chiamata d’aiuto. A rispondere è Bob, un placido e anonimo addetto alla riscossione crediti. L’uomo, dapprima inebetito dalla concitata conversazione con la sconosciuta, si lascerà poi coinvolgere in una frenetica corsa contro il tempo per impedire che i rapitori uccidano la figlia e il fratello di Grace. Dapprima reticente, viene in aiuto dei due anche l’incorruttibile e roccioso Fai, comandante di polizia ora declassato a ufficiale della stradale. Nel frattempo Bob dovrà fare particolare attenzione a non interrompere per alcun motivo la comunicazione con Grace che potrebbe non essere più in grado di richiamarlo: le conseguenze sarebbero fatali.

Se il plot di Connected risveglia nella vostra mente vaghi ricordi cinematografici e un qualche barlume di già visto, non c’è da preoccuparsi perché quelle sensazioni rispondono a verità.

Non si tratta di un plagio, bensì di un remake firmato da Benny Chan del fiacco thriller diretto da David R. Ellis nel 2004, dal titolo Cellular.

Ma al di là del tentativo di rifacimento, come vedremo piuttosto riuscito, la vera notizia risiede nel fatto che il regista hongkonghese sia riuscito a ribaltare le sorti avverse che puntualmente si abbattono su questa tipologia di operazione, realizzando senza alcun dubbio una pellicola ben al di sopra dell’originale dalla quale è tratta.

Un caso raro se si pensa ai milioni di tentativi andati a vuoto e naufragati, in particolar modo negli ultimi decenni, che hanno visto una corsa sfrenata sul fronte dei remake per far fronte alla carestia di soggetti abbattutasi sulle diverse latitudini e una deturpazione della memoria storica legata alla matrice d’origine [ultimo in ordine di tempo il nuovo e abominevole Total Recall]. A questo va aggiunto il fatto che tale operazione si è svolta soprattutto su una direttrice Asia-Usa, con la produzione a stelle e strisce impegnata a saccheggiare in lungo e in largo quella delle prolifiche cinematografie orientali. Qui, al contrario, la situazione si ribalta con un regista asiatico che va a pescare un mediocre film d’intrattenimento americano, trasformandolo letteralmente in un action-thriller di buona fattura, seppur con qualche crepa qua e là sul versante narrativo che non ne pregiudica però la riuscita.

Ripensando al film del 2004 e ai suoi innumerevoli punti deboli, è più che lecito e giustificabile l’idea che ci sia voluto veramente poco per fare meglio di Ellis, ma a Chan va riconosciuto quantomeno il merito di aver dato credibilità e sostanza a una storia che faceva acqua da tutte le parti. Il nuovo script mette a disposizione del regista hongkonghese personaggi e dinamiche drammaturgiche decisamente più efficaci rispetto a quanto propinato sul grande schermo dal collega americano. Pochi cambiamenti strutturali e narrativi, uniti a un ridisegno dei personaggi, hanno di fatto permesso a Connected di rinascere sotto una nuova luce, dando forma a una valida alternativa alla tradizionale storia che vede coinvolto l’eroe per caso, che in passato ha avuto il volto di un Dustin Hoffman [Accidental Hero] o di un Johnny Depp [Minuti contati].

L’eroe di turno è Bob, alias Louis Koo, che prende il posto dell’impacciato Chris Evans nel ruolo del protagonista, mentre alla bravissima Barbie Hsu è andato il compito di non farci rimpiangere una spaesata Kim Basinger.

La coppia a distanza regala una doppia performance attoriale di assoluto valore, supportata dall’antagonista Ye Liu, spietato quanto basta per far dimenticare la prova incolore di Jason Statham, e Nick Cheung che nei panni del comandante Fai convince tanto quanto il suo predecessore interpretato da W.H. Macy. Al resto ci pensa Benny Chan da dietro la macchina da presa, non nuovo a prove degne di nota come New Police Story o Rob-B-Hood, capace come pochi di mescolare ironia e dramma senza che l’uno prenda il sopravvento sull’altro, in perfetto stile Jackie Chan. Il tutto messo a disposizione di una pellicola che dosa benissimo thriller poliziesco e azione mozzafiato, con un mezza dozzina di scene da manuale action come quella dell’inseguimento automobilistico sulla superstrada e quella di corsa tra le colline, per chiudere in bellezza con un epilogo adrenalinico dove pallottole, fughe pirotecniche e arti marziali regalano allo spettatore venti minuti da incorniciare.

Connected è tra i titoli della collana Far East Film, disponibile in DVD grazie alla collaborazione tra CGHV e la Tucker Film, in una versione home video con oltre cento minuti di materiali extra dove spicca un imperdibile making of.

Francesco Del Grosso

 

Regia: Benny Chan

Con: Nick Cheung, Ye Liu, Louis Koo, Barbie Hsu

Durata: 111′

Formato: 16/9  2,35:1

Audio: Italiano Dolby Digital 2.0, Italiano Dolby Digital 5.1, Cantonese Dolby Digital 2.0, Cantonese Dolby Digital 5.1

Extra: Making of, Interviste al regista Benny Chan e agli interpreti Louis Koo, Barbie Hsu, Nick Cheung, Sequenze tagliate, estese e alternative, Trailer della linea Far East

Distribuzione: CG Home Video [www.cghv.it]

InGenere Cinema

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