Per sempre [1987] è un altro prodotto targato Bava – Sacchetti che tradisce la sua destinazione televisiva, ma mette in scena una nuova rappresentazione del tema amore e morte e rivisita in chiave horror Il postino suona sempre due volte [1946, originale di Tay Garnett e 1981, remake di Bob Rafelson].
L’antefatto presenta due amanti che credono di aver ucciso il marito della donna con una tazza di caffè al veleno, ma non è così perché l’uomo si risveglia e viene seppellito vivo. Passano otto anni, la coppia gestisce ancora la trattoria in riva a un lago e vive insieme al bambino che la donna ha avuto dal marito. L’arrivo di un giovane sconosciuto modifica radicalmente la vita dei due amanti, soprattutto perché mette in crisi le loro certezze. L’uomo crede che si tratti di un poliziotto, mentre la donna comincia a sospettare soluzioni soprannaturali, dopo aver rivisto un vecchio orecchino e l’anello del marito. Gli elementi horror sono notevoli e soprattutto onirici: il sogno del bambino che ricorda il fantasma del genitore che emerge dal mare, dalla terra e dalle pareti della sua stanza resta l’esempio più eclatante. Bava è bravissimo a creare l’effetto zombi e le immagini del volto biancastro scavato dai vermi restano fisse nella memoria.
La coppia di amanti diabolici è avvolta in una spirale di sospetto e di odio, ma tutto l’orrore della morte è rappresentato dal rituale del dissotterramento. Il finale è terrificante, perché la donna uccide l’amante e si concede al giovane sconosciuto che si trasforma nel cadavere del marito morto. Il fantasma la risparmia solo per amore del bambino.
La suspense è quella giusta e il mix thriller – soprannaturale ben dosato, pure se gli attori sono abbastanza modesti. Lamberto Bava inserisce alcuni elementi erotici che la bellezza di Gioia Scola riesce a valorizzare, ma l’attrice non è altrettanto credibile nelle scene di terrore. Ottima la fotografia di giornate burrascose, temporali, ma anche di sequenze sul lago e di suggestivi tramonti. Pessima la musica di Simon Boswell, speso fuori posto, ai limiti del fastidioso. Ricordiamo alcune parti da horror romantico con un rapporto che pare durare oltre la vita, suggellato da un’unione demoniaca resa simbolica dall’anello con la scritta Per sempre. Stupenda la parte finale con il ragazzo che si trasforma nel marito e assume un’orrenda maschera satanica. Pare di rivedere la famosa sequenza de I vampiri di Freda.
Gordiano Lupi
Regia: Lamberto Bava
Con: Gioia Scola, David Brandon, Urbano Barberini, Roberto Pedicini
Sceneggiatura: Dardano Sacchetti, Lamberto Bava