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IL MONDO DI NOTTE N°3 di Gianni Proia

mondodinotte2dvd11963: Gianni Proia dirige la sua seconda pellicola Il mondo di notte n°3, dopo il secondo capitolo di due anni prima. Impegnato nel cinema in un pugno di lavori di squisita estrazione “mondo movie”, entra nel circuito della settima arte come produttore de Il mondo di notte n°1 [diretto da Luigi Vanzi], per poi terminare la sua carriera nel 1976 con Il mondo di notte oggi.

Il terzo step della saga non si affranca dagli altri per novità particolarmente eclatanti, mantenendone e, anzi, consolidandole l’essenza. Null’altro dunque che un’antologia di inclinazioni dell’umana natura per lo più weird e bizzarre e provenienti da vari luoghi del mondo. Proia rifugge il richiamo del “shockumentary” [che invece aveva pennellato vari episodi dei mondo movies] anteponendo l’eccentricità dei comportamenti alla violenza. A onor di correttezza va specificato che l’intento di “scioccare” risulta manifesto, ma il film si smarca dal ricorso sistematico alla truculenza e allo splatter.

Come da tradizione consolidata, una over voice [che si auto-compiace in una terminologia a volte ricercata] scandisce le immagini accompagnando lo spettatore in questo viaggio pseudo antropologico verso la conoscenza di usanze, tradizioni e rituali.

Questi ultimi vengono contrappuntati dalla sapienza e dal gusto armonico del noto e talentuoso compositore di soundtrack Riz Ortolani, del cui tocco ciò che viene proposto beneficia con palese giovamento. Manca del tutto il cosiddetto “no square in”, ovvero quella sorta di presa di distanza solitamente collocata ad inizio pellicola in cui gli autori quasi si dissociano dalla durezza di ciò che stanno per mostrare.

Il mondo di notte n°3 non pare offrire alcunchè di innovativo al genere di riferimento e i suoi destini di fruizione sono suscettibili di cambiamento a seconda dell’occhio filmico di chi osserva. Discriminante principale la predilezione o meno dei mondo movies, ovvero un Genere che germoglia in modo piuttosto radicato nel nostro Paese negli anni ’60 del secolo scorso; lo stesso miete proseliti anche nei ’70, vive di rendita negli ’80 per poi diradare le sue declinazioni nei ’90 [in tal senso famosa la saga Faces of death] e perdersi quasi definitivamente nei 2000.

mondodinotte2Focus di indagine dei mondo è la trattazione di scene di vita quotidiana per lo più scabrosa e raccapricciante dei Paesi del globo, soprattutto quelli più poveri. La forma documentale è quella utilizzata, sebbene ormai tutti conoscano gli elementi fittizi di semi-verità impiegati dai registi [si parla in questo caso di “mockumentary”]. E Il mondo di notte n°3 non fa eccezione; l’aspetto semi-documentaristico pervade la maggior parte delle storie narrate, così come la volontà di soddisfare l’appetito pruriginoso di chi, comodamente seduto in poltrona, si “gusta” il male del mondo voyeuristicamente. E nella fattispecie non sembra in grado di solleticare chissà quale curiosità: non sono molti i momenti in cui l’attenzione viene destata adeguatamente. Fra questi da citare il fachiro francese che si trapassa la carne da parte a parte dietro la gola con una lama, la pesca delle balene in Portogallo, i lapponi che inseguono la migrazione delle renne [con una scena francamente evitabile di carne aperta e la sottrazione dei genitali dell’animale da parte di una donna]. Il film è poi falcidiato da istanti scevri di mordente come il ballo delle debuttanti, i rituali di stregoneria e magia nera in Inghilterra; o ad altri addirittura risibili come la presunta comica insipienza di un barbiere in una bottega londinese. Qua e là balletti e strip-tease per lo più parigini chiudono il cerchio.

I mondo movies: esecrabili esempi di come la protervia dell’occidente ricco si rifà cinicamente sul terzo mondo? Malsana sete di stranezze senza comprendere il loro autentico significato e la loro contestualizzazioni culturale? O forma cinematografica che ancora oggi può dire la sua quanto a carattere peculiare e spirito indipendente? Come spesso accade “in medio stat virtus”. Se è opportuno asseverare che talvolta in questo filone la tracotanza di chi osserva  con la macchina da presa si fa impietosa irriverenza, d’altra parte i mondo conservano il loro valore di esperimenti artistici che seppero captare certa libido del pubblico di allora.

Quanta sostanza può vantare oggi un’opera come Il mondo di notte n°3? Forse non molta, eppure poggia si una dignità che prodotti ben più blasonati e sponsorizzati si sognano. Probabilmente oggi il congruo approccio a film del genere si basa su due presupposti: sapere per certo che non trattasi di cinema-verità in senso assoluto; sapere che questi registi non sono esploratori-antropologi-studiosi, bensì artigiani di fiction. Allora la giusta distanza consentirà di cogliere quegli elementi meritori che il filone si porta appresso.

L’edizione italiana del DVD, scandita in copie numerate da collezione, si distingue per un buon aspetto audio che, a parte qualche rumore di sottofondo, rende le parole pronunciate ben chiare. Il video fa invece sentire gli anni di anzianità della pellicola, senza peraltro precluderne una serena fruizione. Tra gli extra una gallery con foto di locandine e 23 minuti con filmati di spogliarelli dei primi 3 Il mondo di notte.

Alessio Bacchetta

 

Regia: Gianni Proia

Con: Laura Betti, Maria Ansaldi, Leo Campion, Jacques Chazot

Durata: 106′

Formato: 4:3 Letterbox 1.85:1

Audio: Italiano, Francese Dual Mono

Distribuzione: Mosaico Media [www.mosaicomedia.it]

Extra: Galleria Fotografica, Video tratti da “Il mondo di notte”

InGenere Cinema

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