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LA LEGGENDA DEL CACCIATORE DI VAMPIRI di Timur Bekmambetov

cacciatorevampiri1Dopo aver affrontato l’argomento “succhiasangue” nel dittico I guardiani della notte [2004] e I guardiani del giorno [2006], Timur Bekmambetov ritorna sul tema adattando per il grande schermo, sotto la gotica guida di Tim Burton, il romanzo di Seth Grahame-Smith, Abraham Lincoln: Vampire Hunter.

Il film, omonimo nella sua versione originale, ma che in Italia prende il titolo de La leggenda del cacciatore di vampiri, rielabora la storia del sedicesimo presidente degli Stati Uniti d’America [e quella degli stessi USA], mescolando insieme rivisitazione storica, mood da vampire-horror e ispirazione steampunk.

Il piccolo Abraham, figlio di due poveri agricoltori, assiste nottetempo all’attacco di un vampiro a discapito di sua madre. A causa del morso della creatura della notte, la donna si ammala gravemente e in breve tempo si spegne, lasciando nell’animo del futuro presidente una ferita così profonda che, per cicatrizzarsi, richiede una feroce vendetta.  Appena sedicenne, Abraham [Benjamin Walker], tentando di consumare la bramata rivalsa, rischierà di finire infilzato dai canini del non-morto ma, salvato dall’enigmatico Henry Sturgess [Dominic Cooper], diventerà proprio grazie a quell’incontro il più pericoloso cacciatore di vampiri della storia degli Stati Uniti.

Armato d’ascia, il solo contatto che ancora lo lega al suo passato da taglialegna, Abraham rinuncerà ad ogni legame sentimentale, per non invischiare innocenti all’interno della sua lotta personale.

cacciatorevampiri2Quando, però, incrocerà la strada della dolce Mary Todd [Mary Elizabeth Winstead], Lincoln, nel compiere la difficile scelta tra il difendere chi ama, o il continuare a difendere il mondo a colpi d’ascia, tenterà di trovare un bon compromesso nella politica. Divenuto presidente degli Stati Uniti, e appesa l’arma al chiodo, Lincoln sarà ributtato con la forza all’interno dell’arena colma di sangue di innocenti.

Anche ne La leggenda del cacciatore di vampiri, Bekmambetov dimostra un controllo tecnico assoluto, per quanto riguarda inquadrature e rocamboleschi movimenti di macchina, che grazie alla computer grafica acquistano proprietà di evoluzioni da vero equilibrista: nulla da recriminare neanche sull’effettistica e sulla personalizzazione della figura del vampiro [malvagi, mutaforma, con un’apparenza umana e una reale essenza da bestia assetata, e con la possibilità di esporsi alla luce del giorno].

cacciatorevampiri4Ma quel che non funziona a dovere, all’interno del film di Bekmambetov, è lo sviluppo della storia: arroccata nel suo tentativo di costruzione di una parvenza di realtà [il giovane Lincoln realmente nasce in una famiglia povera], tenta delle sferzate di politically uncorrect inscenando un’alleanza tra l’esercito sudista e il popolo dei vampiri [che tra le altre cose erano anche stati la causa dello sterminio dei nativi americani], e orientando le scelte politiche di Lincoln [dall’utilizzo degli ingenti capitali per la guerra di secessione, fino alla lotta per liberare dalla schiavitù i cittadini afro-americani, che nel film si risolve in un’intuizione per levare carne facile e fresca da sotto le mandibole dei succhiasangue] ad un continuo tentativo di non trasformare gli Stati Uniti d’America nella patria di un popolo di non-morti.

cacciatorevampiri3Un lavoro, quello fatto sullo script, che ogni tanto s’inceppa, ma che paga soprattutto lo scotto di prendersi troppo sul serio: con l’intuizione che sta alla base della trama, ci si sarebbe aspettati dei toni piuttosto marcati da commedia dark [anche e soprattutto per il ruolo da produttore che ha rivestito Burton], ma l’ironia scarseggia, e La leggenda del cacciatore di vampiri finisce per prendersi troppo sul serio, decidendo di non puntare proprio sulle modulazioni che ne avrebbero tuttavia  decretato una netta riuscita.

Toni che, probabilmente, saranno più sfruttati [forse anche involontariamente] nell’apocrifo sequel della Asylum¸ Abraham Lincoln vs. Zombies, di Richard Schenkman. Che ancora una volta i morti viventi siano più facilmente assimilabili alle atmosfere da horror-comedy? Vi terremo aggiornati.

Luca Ruocco

 

Regia: Timur Bekmambetov

Con: Benjamin Walker, Dominic Cooper, Anthony Mackie, Mary Elizabeth Winstead

Uscita in sala in Italia: 150’

Sceneggiatura: Seth Grahame-Smith

Produzione: Abraham Productions, Tim Burton Productions, Bazelevs Production

Distribuzione: 20th Century Fox

Durata: venerdì 20 luglio 2012

Anno: 2012

InGenere Cinema

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