Per una serie di ragioni, principalmente dovute alla mediocrità delle trasposizioni attuali cinematografiche [Biancaneve di Tarsem Singh] di favole e fiabe che hanno fatto epoca, avevamo mostrato un po’ di scetticisimo nei confronti della rielaborazione di Biancaneve fatta da Rupert Sanders, regista di Biancaneve e il cacciatore. Forse questo scetticismo era dovuto anche alla presenza di Kristen Stewart, divenuta celebre in seguito ai tre imbarazzanti capitoli di Twilight, che, a nostro parere, non ha ancora dimostrato buone qualità attoriali. Temevamo in molti che questa versione di Biancaneve avrebbe avuto un po’ le stesse caratteristiche di Bella di Twilight, e cioè di una donna oggetto senza una reale anima contesa tra due uomini, in questo caso il cacciatore e William.
Ci sbagliavamo. Biancaneve e il cacciatore è, infatti, un film che non vuole mantenere fedeltà alla fiaba, ma neanche disperdere totalmente gli elementi guida che la formano. Intanto la novità sta nel fatto che Sanders ha impostato il film attraverso evidenti ricorsi all’horror e alle atmosfere dark [costumi compresi], incutendo timore proprio come in realtà la fiaba sarebbe dovuta ordinariamente essere, eliminando del tutto i dolcificanti inseriti dalla trasposizione disneyana del 1937 in avanti.
È dai primi momenti che le cupe atmosfere e la cattiveria della regina prendono possesso della pellicola, e l’aria che si respira è tesa e negativa.
Neanche l’incontro con i sette nani rasserena la storia, anzi, sembra muovere l’acceleratore sul piede della tragedia, eccetto quando Biancaneve scappa verso la Foresta Oscura. Incanta l’imponente scenografia curata da Dominic Watkins, creata in teatro presso i Pinewood Studios di Buckinghamshire nel Regno Unito, dove son stati costruiti circa 23 set. Gli stessi villaggi, cioè quello di Re Magnus e della Regina Ravenn,a sono stati realizzati in teatro. Il film è stato girato in gran parte tra il Galles e Londra, e proprio a Londra, alle spalle del Parco di Windsor, è stata girata la scena, di grande impatto visivo, della fuga di Biancaneve dalla torre alla Foresta Oscura. Alla scenografia si aggiunge una cura particolare per i costumi, realizzati da Collen Atwood [che ha vinto diversi premi Oscar, ad esempio per Alice in Wonderland, nel 2011], ognuno legato alla personalità del personaggio che lo indossa, una bella fotografia di Greig Fraser [Blood story, 2011], e una sceneggiatura variegata firmata da Evan Daugherty [che ha firmato anche il soggetto], John Lee Hancock e Hossein Amini [Drive, 2011].
Dopo sette anni di prigionia trascorsi all’interno di una stanza buia in una vecchia torre, dove l’ha rinchiusa la regina Ravenna [Charlize Theron], Biancaneve [Kristen Stewart] trova il coraggio di fuggire, traendo un tranello a Finn [Sam Spruell], fratello della regina, di cui è succube. Quest’ultima, dopo aver sposato il Re Magnus, padre di Biancaneve, che poi uccise, ha stravolto completamente l’armonia del regno, operando con malvagità e incutendo terrore tra gli abitanti. È ossessionata dalla sua bellezza, che comincia a sfiorire col passare del tempo, ed è terrorizzata all’idea che Biancaneve possa superarla in bellezza e spodestarne il trono. Per evitarlo, invita Finn a portarle Biancaneve, per strapparle il cuore, da cui trarrà la sua forza e accrescerà la sua bellezza. Ma Biancaneve è appena fuggita calandosi all’interno di un condotto fognario, ed è scappata all’interno della Foresta Oscura. L’unico uomo in grado di ritrovarla è Eric, il cacciatore [Chris Hemsworth] , in quanto è il solo essere umano ad essere sopravvissuto alle insidie nella Foresta. Per convincerlo a intraprendere la missione la Regina gli fa credere che in cambio riporterà in vita sua moglie, morta qualche anno prima. Eric, Finn, e i soldati della Regina si avventurano perciò nella Foresta Incantata. A loro si unisce William [Sam Claflin], figlio del duca Hammond, amico d’infanzia di Biancaneve, che con la scusa di voler aiutare gli uomini nella ricerca della ragazza, è deciso invece a salvarla.
Davvero originale il cambio di guardia tra il principe e il cacciatore. Quest’ultimo, in genere rappresentato come un uomo vecchio e dall’aspetto poco curato, è qui invece un uomo molto affascinante, e molto giovane, dal fisico possente, ma ugualmente trasandato. Rupert Sanders non ha voluto puntare sulla classica storia d’amore tra l’uomo rude e la nobile fanciulla, lasciandoci però supporre un’attrazione tra i due, a scapito del principe William, ancora immaturo e poco interessante per fare breccia nel cuore di Biancaneve, interessata alla vendetta e non all’amore.
È il cacciatore ad attivare in lei quel senso di rabbia necessario affinché si dia atto alla vendetta, è lui ad insegnarle con severità a combattere, è lui a sostenerla nella battaglia finale, alla Giovanna D’Arco. Che dire, poi, della superba interpretazione della regina Ravenna da parte di Charlize Theron? L’unico neo è che è troppo giovane per vestirne i panni, ma basta non fossilizzarsi troppo su questo particolare e basarsi invece sull’espressività fulminante dello sguardo con il quale interpreta il personaggio, dai magnetici occhi, che sgrana con cattiveria ogni qualvolta è accecata dalla rabbia. Nella versione originale, Theron parla facendo molte pause, e la frase: “Mirror, mirror on the wall, who’s the fairest of them all?”, è scandita così lentamente da far subodorare subito il clima di tensione che si scatenerà da lì a poco.
I veri protagonisti del film sono dunque Ravenna e il cacciatore, mentre Biancaneve è solo una pedina alla quale è concesso muovere verso un finale lieto il film. Deludente la scena finale, nella quale ci si attende un faccia a faccia tra la Regina e Biancaneve più violento, e che invece si risolve dopo poco tempo e con facilità.
Biancaneve e il cacciatore arriva l’11 luglio al cinema, per trasportarvi in un mondo fatato decisamente diverso, grazie alle atmosfere funeree di una fiaba riproposta con arguzia e inventiva al cinema.
Gilda Signoretti
Regia: Rupert Sanders
Con: Kristen Stewart, Charlize Theron, Chris Hemsworth, Sam Spruell
Uscita in sala in Italia: mercoledì 11 Luglio
Sceneggiatura: Evan Daugherty, John Lee Hancock, Hossein Amini
Produzione: Roth Films
Distribuzione: Universal Pictures [www.universalpictures.it]
Durata: 127’
Anno: 2012