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MAD IN ITALY di Paolo Fazzini

locandina__1Lo aspettavamo da tempo. Di Mad in Italy [2012] se ne cominciò a parlare qualche anno fa, quando il regista e autore Paolo Fazzini annunciò su varie webzine che il suo esordio al lungometraggio sarebbe stato la diretta conseguenza di un’urgenza autoriale di girare qualcosa che riuscisse a raccontare, utilizzando anche le atmosfere riconoscibili del thriller [il genere più adatto per ritrarre l’Italia di oggi], la realtà che ci troviamo a vivere.

“Non è mia intenzione attuare una critica sociale o far emergere giudizi su nessuna delle situazioni rappresentate. Penso, però, che il cinema di genere possa combinarsi benissimo con tematiche attuali che si vivono ogni giorno. Spesso sento dire da chi scrive e gira film che l’horror deve avere come unico scopo quello di divertire, che non deve far pensare troppo … ecco, invece a me piace pensare, e lo vorrei fare anche quando guardo un film”. Questa era stata una delle risposte ad una vecchia intervista che Fazzini mi concesse per il fu Indie.Horro.it, e proprio su questo suo modo di vivere il genere e, parallelamente, di analizzare criticamente l’attualità e la cronaca del nostro Paese, sta il punto di massima riuscita del suo Mad in Italy.

Un film che, in un momento storico davvero critico per l’economia globale, racconta la storia di un giovane precario, Davide [il Gianluca Testa di All Human Right for All, 2008], un solitario trentenne che vive in un’isolata casa di campagna fra le colline marchigiane, che, dopo aver perso improvvisamente il posto di lavoro, non riuscirà a trattenersi dallo sprofondare in un vortice di folle vendetta, all’ombra dei propri traumi di gioventù e di un’intima disperazione.

0012Davide sprigiona l’orrore avviluppando fra i propri tentacoli l’indifesa ragazza interpretata da Eleonora Bolla [conosciuta dagli appassionati dell’indie di genere italiano per il cortometraggio 32 di Michele Pastrello, e nel cast di Magnifica presenza, 2012], concretizzandosi in una storia credibile e fredda, d’una concretezza spietata, carica di un orrore vero, vissuto, quotidiano.

E il fatto che Mad in Italy veda la luce in un periodo così socialmente buio per quell’Italia che incornicia nel titolo, è di un’attualità spiazzante, mentre dipinge la labilità della mente di Davide che barcolla tra la nevrosi dovuta al suo stato di precario, all’instabile e pericolosa morbosità che inficia istituzioni politiche, familiari e forze dell’ordine.

Oltre che nella difficile situazione economica del Bel Paese, Mad in Italy ha radici profonde anche nella cronaca nera che oscura ogni giorno le pagine di riviste e quotidiani: il regista, infatti, dice di essersi fatto guidare da fatti reali, per architettare i migliori colpi di scena del film, ribadendo questo forte legame tra fiction e realtà: “In Mad in Italy non c’è nulla di inventato. Mi è capitato di essere stato testimone di situazioni e personaggi ben più pericolosi ed estremi di quelli che ho messo in scena”.

0014A livello filmico, Mad in Italy si distingue per il fascino rurale che filtra dalle sue location naturali,  dalle sue colline a doppia faccia, fotografate ottimamente da Mirko Sgarzi [che nel 2008 firma anche la fotografia dell’House of Flesh Mannequins di Domiziano Cristopharo], oltre che per lo sviluppo drammaturgico forte, ad opera dello stesso Fazzini, che svisa ogni tanto verso l’horror nei brevi ma salienti momenti onirici in cui si perde il protagonista.

Ispirate anche le interpretazioni degli attori protagonisti, e molto incisiva la vena d’ironia nera.

Luca Ruocco

 

Regia: Paolo Fazzini

Con: Gianluca Testa, Eleonora Bolla, Rodolfo Medina

Sceneggiatura: Paolo Fazzini

Produzione: E ² = G Produzioni

Distribuzione: /

Anno: 2012

Durata: 95’

Trailer:

InGenere Cinema

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