Home / Recensioni / Delicatessen / L’ULTIMO ULTRAS di Stefano Calvagna

L’ULTIMO ULTRAS di Stefano Calvagna

lultimo_ultras1Luca [Stefano Calvagna] è un ultras che, durante uno scontro fra tifoserie, ferisce mortalmente un ragazzo della squadra avversaria; fugge pertanto come latitante in un paesino lacustre sul Garda, intrattiene sporadici contatti con la sorella [Rossella Infanti] e con il padre [Mattia Sbragia] per poi imbattersi in Marina [Francesca Antonelli], cassiera di una sala scommesse con cui costruisce un inizio di storia amorosa. Ma un boss della malavita locale, Bruno [Giancarlo Lombardi], anche lui ultras, comincia a ricattarlo insieme a una giovane prostituta [Giulia Elettra Gorietti].

Riflettere su un fenomeno tanto complesso come la tifoseria organizzata diviene in questi anni impresa titanica; risulta infatti assai arduo concentrare in un’ora e mezza quel sentimento di unione, quelle spinte motivazionali, quello scavo psicologico nella vita privata di chi ogni domenica profonde sacrifici per seguire con passione la propria squadra del cuore. Di non semplice concretizzazione anche il fatto di unificare, in una forma artistica congrua, stili di vita legati agli ultras evidentemente diversi, poiché ciascun gruppo alimenta le proprie abitudini e ancor di più ogni tifoso si fa portatore di un’esperienza esistenziale e di un carattere unici.

Il giovane regista Stefano Calvagna ci ha provato dando alla luce un film desideroso di restituire l’immagine di un ultras il quale, tutt’altro che un alieno, è essere pensante e senziente e depositario di un sapere personale; il cineasta romano di origini siciliane, che vanta trascorsi sugli spalti degli stadi come supporter, ha cercato di trasporre sotto forma filmica questi umori mettendo al centro della narrazione non la squadra, non la società, non tanto il contesto di gruppo, quanto l’uomo.

lultimo_ultras2Quest’ultimo, con la sua forza ma anche con la sua fragilità, cercando di sviare l’attenzione da ogni forma di apologia ma finendo inevitabilmente di caderci dentro. Il protagonista, elemento non certo meritevole di plauso, si trasforma in un eroe che ha patito la sfortuna di un incidente [che però ha fatto di tutto affinché accadesse], che vive isolato senza gli affetti, che non viene compreso nei suoi slanci emotivi, che non abbraccia la fortuna per poter coronare un sogno d’amore.

Altro limite di questa pellicola indipendente è la sistematica approssimazione di quasi tutte le componenti: le recitazioni vanno da una risicata sufficienza a un’inefficacia manifesta, i dialoghi talvolta si fanno risibili, la regia non morde, un senso di amatorialità generale depaupera un’opera che già di per sé soffre di molti difetti. E, elemento da non sottovalutare, a tratti vengono proposte situazioni e cambi di rotta che non hanno ragione di esistere, che cozzano con qualsivoglia logica, che appaiono mendaci nella loro stonata forzatura.
Insomma Calvagna, quantunque animato di certo da buoni propositi e da un’onestà di base che gli va riconosciuta e lodata, non raggiunge l’obiettivo che si è proposto a inizio progetto partorendo una pellicola intrisa di didascalismo e andamento incerto. Ad aggiungere infausto tenore il fatto che la piega degli eventi, pur sempre ancorata a un registro drammatico, si scialacqua nel melodramma fino a sfiorare la fiction nell’ostentare una storia d’amore che non sta né in cielo né in terra nei suoi sviluppi e tanto meno nelle fondamenta.
A risollevare parzialmente la causa ci pensano la buona qualità delle immagini e una cura adeguata del sonoro; le prime però indulgono a volte a ritrarre momenti e cose che non aggiungono nulla e che non si fanno sostanza filmica. Da rilevare, invece, un’ottima e gradevole colonna sonora gestita dal compositore Riccardo Della Ragione, autore di un main theme davvero vincente.

lultimo_ultras3Nel cast figurano anche Mauro Meconi, Fierolocchio nella clamorosa serie Romanzo criminale, e Andriy Shevchenko, noto calciatore che ha vestito la maglia del Milan per diversi anni. Da notare anche, nel ruolo di antagonista, Giancarlo Lombardi, capo tifoseria della squadra presieduta da Silvio Berlusconi.

Stefano Calvagna non è un volto sconosciuto per quanto riguarda il cinema indipendente incline ad analizzare fatti di cronaca e le pieghe malate della società moderna; avvicinatosi al cinema in tenera età, ha esordito nel 2000 con Senza paura per poi produrre una manciata di film con il minimo comun denominatore del cinema-verità. L’ultimo ultras [2009] avrebbe inizialmente dovuto beneficiare di un pool attoriale di tutto rispetto con performer noti e stimati come Ornella Muti e Maurizio Merli, che poi però non sono stati inseriti nel cast.

Alessio Bacchetta

 

Regia: Stefano Calvagna

Con: Stefano Calvagna, Giulia Elettra Gorietti, Mattia Sbragia

Sceneggiatura: Stefano Calvagna

 

InGenere Cinema

x

Check Also

KRAVEN – IL CACCIATORE di J. C. Chandor

È difficile inquadrare un film come Kraven – Il Cacciatore, non perché ...