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SCARFACE di Howard Hawks

scarface1Tra i classici del cinema presentati da Ermitage Cinema vi è anche uno dei film-simbolo del genere gangster-movie: Scarface – Lo sfregiato, di Howard Hawks [Il grande sonno, 1946], del 1932.

Come lo stesso regista ebbe spesso modo di affermare, Scarface è la personificazione di Al Capone, il criminale americano di origini italiane, emblema della criminalità statunitense anni ’20. È su di lui, infatti, che si incentra il film, seppur modificando il nome con quello di Tony Camonte.

Tony Camonte [Paul Muni] è un famoso gangster americano, figlio di immigrati originari dell’Italia meridionale. Con l’aiuto del fido Gino Rinaldo [George Raft], l’uomo trama l’omicidio, commissionatogli da una banda rivale, del boss Luis Castello. Da questo momento è lui il braccio destro del gangster Johnny Lovo [Osgood Perkins], e il cospiratore di una serie di attentati che metteranno in ginocchio la polizia, alla ricerca di prove, e metteranno a dura prova i nervi del commissario Guarino [C. Henry Gordon] e l’investigatore [Edwin Maxwell]. Tony ama molto le donne, ma non è in cerca di una storia seria.

È vittima però di un amore morboso nei confronti di sua sorella Francesca [Ann Dvorak], alla quale impedisce di frequentare uomini. Quando Cesca, che ha un carattere molto aperto, cerca però di entrare in contatto con gli amici del fratello, questi va in escandescenza, fino a uccidere Gino, con cui Francesca, a sua insaputa, si era sposata.

scarface2Distrutto dai sensi di colpa per aver rovinato la vita di sua sorella, Tony cercherà rifugio tra le braccia di Poppy [Karen Morley], ma ormai la polizia è a un passo da lui, che, come gli aveva predetto il commissario nel primo interrogatorio,sarebbe rimasto solo, per poi finire ammazzato sotto i mitra degli agenti.

Il regista di Scarface ebbe non pochi grattacapi, perché le forti restrizioni censorie non accettavano, in primis, che un criminale fosse il protagonista di un film, e poi che, pur non mostrate, si facesse incetta di omicidi, immoralità e incesti, in un’America che faceva i conti con il dilagare della criminalità organizzata, ma che, attraverso i mezzi di propaganda, diffondeva moralismi di ogni sorta.

Si giunse ad alcuni compromessi, come il taglio di alcune scene considerate troppo violente, legate a risse e omicidi [ad ogni modo Hawks non girò mai scene esplicite], e all’aggiunta di un secondo titolo: The Shame of a Nation, a sottolineare come nulla, del protagonista del film, fosse da prendere come esempio, e come, anzi, fosse solo da considerare una pagina vergognosa della storia italo-americana.

Hawks, in vista delle forti restrizioni a cui il film andava incontro, realizzò altri due finali: uno in cui Camonte viene arrestato e poi impiccato, e un altro, più esplicito, in cui viene mostrato il suo assassinio, sotto i colpi dei mitra della polizia, e la successiva caduta in un mucchio di sterco, anziché sulla strada, come nel finale poi scelto. In più, nelle prime sequenze del film appaiono alcune frasi che precisano che l’intento del regista è quello di fare un atto d’accusa al potere della mafia in America e all’indifferenza del governo. Chissà se anche il finale, che si chiude con la frase: “The world is yours” sia frutto di questo moralismo prepotente dell’epoca.

scarface3Scarface, tratto dal racconto omonimo di Armitage Trail [pseudonimo di Maurice Coons], del 1929, fu scritto da quattro sceneggiatori [Ben Hecht, Setan I. Miller, John Lee Mahlin, William R. Burnett], con la supervisione dello stesso Hawks, che mostrò delle perplessità sull’adattamento, apportando delle modifiche. Ad ogni modo la sceneggiatura riesce  a dare spessore al personaggio di Tony, rendendolo prima cinico, violento, temerario, per poi esaltare, verso il finale, la parte più debole, che vien fuori proprio quando, raggiunta la posizione “privilegiata” tanto agognata, si accorge in realtà di essere un uomo solo, e, sconvolto e spaventato per la sua fine, si arrende. Nel cast compare anche Boris Karloff, nei panni del bandito Tom Gaffney.

Scarface è un film ancora oggi affascinante, ma che risente troppo dell’eredità del muto, dal quale riprende lunghe sequenze silenziose e che poco offrono allo spettatore. Ciò non toglie che Scarface sia sicuramente un film visionario, tragico e ironico al punto giusto. Come non ricordare i simpatici siparietti tra Tony e il segretario Walter. Forzato risulta un po’ il doppiaggio, che spesso non è sincronico.

Scarface è distribuito da Ermitage in un formato DVD, e contiene extra solo testuali come Scarface – Lo sfregiato; La storia; Lo sapevate che…; Chi è Hawks; I suoi film.

Gilda Signoretti

 

Regia: Howard Hawks

Con: Paul Muni, George Raft, Ann Dvorak

Durata: 93’

Formato: 4:3

Distribuzione: Ermitage Cinema [www.ermitage.it]

Extra: Scarface – Lo sfregiato; La storia; Lo sapevate che…; Chi è Hawks; I suoi film

InGenere Cinema

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