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LA STRAGE. IL ROMANZO DI PIAZZA FONTANA di Vito Bruschini

lastrage1L’Italia è stata spesso vittima di vergognosi, ingiustificabili e rovinosi episodi che hanno certamente leso l’immagine di questa nazione, sporcata anche da uno stato repubblicano all’interno del quale si sono avvicendati governi intenzionati solo a mettere in pratica i propri interessi, con conseguenze disastrose, nei confronti delle quali nessuno ha mai ammesso la propria responsabilità e fatto il “mea culpa”.

Vito Bruschini, già autore di The father. Il padrino dei padrini e Vallanzasca. Il romanzo non autorizzato del nemico pubblico numero uno, si è avvalso della sua posizione di giornalista professionista per denunciare e fare chiarezza su alcuni scottanti episodi italiani, gestiti male dagli organi giudiziari, e ha condotto tale operazione non solo in campo giornalistico, ma anche in campo teatrale [ricordiamo lo spettacolo teatrale Sotto un cielo di bombe] e cinematografico [ha scritto Storie degli italiani- Dall’Unità al terrorismo].

La strage. Il romanzo di piazza Fontana, edito da Newton Compton, è un romanzo che descrive, attraverso i tanti protagonisti, un periodo di tempo della durata di due anni, a partire dal 1967 fino a quel terribile 12 dicembre 1969, giorno in cui le due bombe, per le quali si diede la colpa agli anarchici, per coprire l’ala di estrema destra, furono portate presso la sede centrale della Banca dell’Agricoltura di Milano e provocarono circa 90 vittime, uccidendo 12 persone.

Si parte dalla ricostruzione contorta della strage, coperta da politici e gestita anche dalla CIA e dai servizi segreti italiani, per arrivare poi al 1996, quando un’altra vergogna, che seguiva l’ultimo e tuonante verdetto della Cassazione, ribaltò il verdetto di primo grado, assolvendo gli imputati, sentenza confermata poi dalle Corte d’Appello nel ’91: la scoperta di un archivio protocollato, di 15000 fascicoli, per l’esattezza, nell’archivio del Ministero degli Interni, scoperto da Vittorio Vailati, sottotenente dei carabinieri, che quel 12 dicembre ‘69 assistette alla strage, e diede il massimo negli anni a venire, per fare luce sulla strage.

L’eccezionale caparbietà dimostrata da Vailati e di poche altre personalità chiamate ad investigare, non bastarono a condannare i responsabili: il 4 marzo 2004, infatti, il giudizio in secondo grado della Corte d’Appello non condannò nessuno, e rafforzò ancor di più il giudizio che molti italiani si erano fatti sulla strage, e cioè che a comandare le file di tutto ci fosse uno Stato corrotto e spietato, a tal punto da non avere pietà neppure per le vittime e i loro parenti, usciti perdenti dal processo, e  costretti a pagare le spese di giudizio.

La strategia della tensione, messa in atto per destabilizzare la situazione politica italiana e sociale, è ben fotografata all’interno di questo romanzo, che fa riflettere, indignare e aprire la mente.

La strage. Il romanzo di piazza Fontana, è un romanzo vissuto, pieno di colpi di scena, amaro e sofferto.

Leggere questo romanzo significa non solo venire a conoscenza [pur se non si tratta di un saggio, e l’autore si è quindi preso delle libertà], in modo più preciso, di una terrificante pagina della storia italiana, ma vuol dire anche riconoscere quanta sete di giustizia abbiano dimostrato alcuni protagonisti di allora, come i testimoni, che hanno perso la vita non per un’ideologia ma per un ideale, quello di togliere un cancro, maligno e insidioso, da una nazione che ne ha subìte troppe, ma che ha anche saputo reagire.

Bruschini è stato molto abile nel parlare al lettore, prestando voce a tanti protagonisti, negativi e positivi, di un periodo storico complesso e sfaccendato. Il romanzo è l’esempio di come spesso storie come quella trattata, siano state spiegate fintamente da chi di dovere, col semplice scopo di dare l’illusione agli italiani che in fondo l’impegno per smascherare i colpevoli ci sia stato, ma, in realtà, nulla ha portato alla verità.

A Bruschini non va solo la nostra stima per gli impegni rischiosi nei quali si avventura, ma anche l’augurio di poterci nuovamente attirare a sé attraverso il resoconto di altre verità occulte d’Italia.

Gilda Signoretti

 

Autore: Vito Bruschini

Editore: Newton Compton Editori [www.newtoncompton.com]

Pagine: 335

Illustrazioni-Foto: No

Costo: 9,90

InGenere Cinema

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