Home / Recensioni / In sala / BATTLESHIP di Peter Berg

BATTLESHIP di Peter Berg

battleship1Dopo le trasposizioni filmiche di Transformers e G.I. Joe, un nuovo gioco di casa Hasbro rinasce sul grande schermo. Si tratta questa volta di “Battaglia Navale”. Ma chi tra voi avrebbe immaginato che dal più classico dei giochi da tavolo sarebbe fuoriuscito un disaster movie in salsa aliena?

Gli scienziati della NASA sono riusciti ad identificare, in uno dei numerosi sistemi solari che compongono l’universo, un pianeta che sembra avere tutte le caratteristiche utili per ospitare la vita. Il pianeta viene battezzato “G”e, attraverso un sistema satellitare, gli studiosi cominciano a inviare dei segnali, per tentare di stabilire un contatto.

Mentre, nell’oceano Pacifico, la marina militare statunitense è impegnata in un’esercitazione, la risposta dal cielo arriva, ovviamente, inaspettata. “Sarà come Colombo con gli indiani.

battleship2E noi saremo gli indiani”, è la profezia di uno degli scienziati impegnati nel progetto di contatto Beacon, si concretizza proprio in mezzo al mare: delle enormi navi spaziali extraterrestri affondano in acqua, per emergere sottoforma di enormi colonne metalliche, base madri di altri velivoli più piccoli e pericolosi: dei mezzi da combattimento acquatici, sorta di robottoni molto simili [per “atteggiamenti” emulativi che li rendo simili ad esseri viventi] ai protagonisti dei tre Transformers che daranno filo da torcere alla marina militare, mentre degli oggetti discoidali si avventeranno in spedizioni terroristiche [dai chiari riferimenti post 11 Settembre] sulla terra ferma.

Battleship [2012], di Peter Berg, sembra un blockbuster che trova la sua forza nel suo essere sommatoria di raccolti seminati da altri titoli, imbottito com’è dell’amor di patria e del glorioso spirito di difesa del popolo e dei confini già ampiamente sparso in Skyline [2011] e World Invasion [2011], a voler guardare solo ai titoli sulle invasioni aliene, arrivando a toccare punte importanti d’ironia, come nell’Hancock [2008] dello stesso regista [davvero sopra le righe la sequenza iniziale, con colonna sonora de La pantera rosa].

E proprio sugli “eccessi” sembra voler puntare tutto Berg, costruendo un moderno film di “propaganda” [il ruolo eroico regalato all’esercito è nulla in confronto all’epica entrata in scena dei veterani congedati] che non solo sa di già visto, ma si dilunga per la considerevole durata di 131’. La sorpresa è che il film intrattiene grazie al buon ritmo e all’alternanza di generi che dalla commedia passa all’azione, dallo sci-fi sconfina dell’horror, con strizzate d’occhio sia per gli amanti dei robot che per chi preferisce i monster movie.

battleship3Battleship è anche la storia di redenzione del protagonista, il Taylor Kitsch di John Carter [2012], ragazzone mai cresciuto che si troverà a dover comandare un cacciatorpediniere nel pieno di un’apocalittica battaglia navale planetaria. Ad accompagnarlo sul campo di guerra, Alexander Skarsgård e la cantante Rihanna, al suo debutto cinematografico, oltre ad un poco sfruttato Liam Neeson.

Gli effetti visivi digitali, della Industrial Light & Magic, sono eccellenti, e danno man forte alle continue scene d’azione firmate da Berg. Così come convincente è anche il look delle creature umanoido-rettiliane, anche se quasi sempre coperte da ingombranti armature spaziali.

Sorpresa dopo i titoli di coda!

Luca Ruocco

 

Regia: Peter Berg

Con: Taylor Kitsch, Alexander Skarsgård, Rihanna, Liam Neeson

Uscita in sala in Italia: venerdì 13 aprile 2012

Sceneggiatura: Jon Hoeber, Erich Hoeber

Produzione: Bluegrass Films, Film 44

Distribuzione: Universal Pictures

Anno: 2012

Durata: 131’

InGenere Cinema

x

Check Also

CATTIVISSIMO ME 4 di Chris Renaud

È tutta l’estate che i bambini, e in generale gli amanti dei ...