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IL VANGELO SECONDO TADDEO e I LOVE YOU LIKE A TWIST di Lorenzo Lepori

taddeo1Nella città di Cintolermo, la popolazione vive ormai assuefatta alla folle violenza che quotidianamente gli uomini scatenano senza alcun motivo sui propri simili.

A vigilare su violenze sessuali, omicidi e screzi, nonché sul compulsivo consumo di ogni sorta di droga, ci prova il povero parroco don Taddeo che, forte nella fede e gracile nel fisico, non riesce a trovare un modo per vendicare le innocenti morti e frapporsi al male come tangibile incarnazione di dio in terra.

Rintanato nottetempo nella sua angusta celletta, Taddeo riceve la visita di un non meglio precisato emissario, che svolge i suoi arcani compiti al di sopra del bene e del male.

In una sorta di nuovo battesimo, Taddeo è investito, in maniera assolutamente anticonvenzionale, alla carica che anelava: potrà finalmente combattere corpo a corpo contro spacciatori, assassini e peccatori, per mettere fine al proliferare della cattiveria per le strade della sua città.

Armato di una croce uncinata, il prete farà la sua comparsa sulle scene di omicidi, stupri, istigazioni alla prostituzione, per portare di dio non più la parola, ma l’affilata lama.

Girato a zero budget, senza cognizioni tecniche né, tantomeno, ambizioni artistiche, Il vangelo secondo Taddeo [2006] è il lungometraggio di esordio di Lorenzo Lepori, una sorta di apoteosi della volgarità e dell’osceno, messa in piedi in piena estasi trash&gore, filmato con telecamere sbilenche o in tarantolato movimento.

Decisamente sconsigliato ai deboli di stomaco [per l’abbondanza di scene splatter ed estreme] e di spirito, Il vangelo secondo Taddeo non ricerca la compiutezza di un film ma, molto più vicino ad un lungo video amatoriale girato fra amici e decisamente recitato da non attori, potrebbe essere letta come la risposta italiana a film demenziali ad alto contenuto di sesso e violenza. Se non siamo vicini alla Troma per l’eccessiva risonanza del target amatoriale, di certo potrà tornare in mente il Violent Shit [1987] di Andreas Schnaas. Momenti di demenziale delizia si trovano sparse nel mare d’idiozie: un drogato in astinenza che eviscera un suo “compagno di merende”, per cercare la droga inalata e, non trovandola, inizia a sniffarne gli intestini, o una testa scalpata, svuotata debitamente da cervello e schiacciata.

Per chi ci si volesse approcciare, in maniera assolutamente “leggera”, Il vangelo secondo Taddeo è disponibile in DVD. Per informazioni www.mydarkcorner.org/taddeo .

I-Love-You-Like-A-Twist_coverUn salto di cinque anni ci porta a scoprire un Lepori indubbiamente più convincente e convinto di proporre un lungometraggio che, pur continuando a puntare molto sull’ironico, non snobba l’importanza di una struttura narrativa più solida, e di interpretazioni più decise da parte di quasi tutti i protagonisti [la strega Barbara Puccini su tutti].

I love you like a twist [2011], questo il titolo del film scritto da Valentina Vannelli, è una sorta di spirale [forse a questo movimento turbinoso bisogna far riferimento per spiegare il “twist” del titolo] che trasporta lo spettatore in un’appassionata dichiarazione d’amore del regista, e dell’autrice, verso il cinema di Genere. Si passa, allora, in maniera libera e incondizionata dal ganster d’ispirazione tarantiniana, con il criminale Dino Strano che, dopo un’evasione, si mette subito in moto per chiudere i conti con il fratello Gianni, colpevole di averlo tradito, all’horror satanico. A trovarsi nel mezzo di queste spinose questioni di famiglia, tre giovani nullatenenti [George, Roberto e Charlie], che si vedranno catapultati nel mezzo di una messa nera, e costretti a condurre lo spettatore nel vortice cinematografico, recitando scanzonati le inaspettate tappe di una via crucis del Genere made in Italy, che si spinge da Tarantino, all’horror satanico, dalla commedia al moster-movie anni ’50.

La telecamera a mano sovrasta su tutto, con movimenti sporchi e zoomate violente. Lepori preferisce una fotografia in bianco e nero che funziona molto nella seconda parte, come la stessa sceneggiatura, d’altronde, che se durante la prima trance si perde in lunghi monologhi di ispirazione tarantiniana, intermezzati da scene action, trova picchi di sviluppo più positivi dopo il rapimento della giovane nel bar, con il trapasso nell’horror di stampo diabolico, e nel film horror con creature.

La finzione gioca un doppio ruolo: le lotte tra i protagonisti appaiono spesso troppo poco credibili, mentre proprio nella poca credibilità trova il suo fascino il demone boschivo, protagonista dell’ultima parte del film [che incarna proprio a pieno l’austerità del mostro da film anni ‘50].

Tra divertenti citazioni cinematografiche, si arriva ad un ottimo twist finale, ambientato nel cortile di uno sfasciacarrozze innevato.

Consigliato, soprattutto, per il gusto e la sincerità con cui regista e autrice conducono il viaggio degli spettatori attraverso un mondo filmico [da loro, e da noi] amato e affascinante.

Luca Ruocco

 

IL VANGELO SECONDO TADDEO

Regia: Lorenzo Lepori

Con: Matteo Taddei, Ettore Tintori, Gennaro Alfano, Francesco Allegri

Sceneggiatura: Lorenzo Lepori

Produzione: Mydarkcorner? Prod., Baionetta Movies

Distribuzione: Lorenzo Lepori

Anno: 2006

Durata: 70’

Trailer:

 

I LOVE YOU LIKE A TWIST

Regia: Lorenzo Lepori

Con: Andrea Di Vita, Roberto Cardelli, Stefano Boni

Sceneggiatura: Valentina Vannelli

Produzione: Baionetta Movies

Distribuzione: /

Anno: 2011

Durata: 76’

Trailer:

InGenere Cinema

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