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THE PUZZLE e THE SWEET HAND OF THE WHITE ROSE di Davide Melini

PUZZLE1Scritto nel 2007, ma trasmesso per la prima volta dalla tv spagnola [dopo la proiezione ufficiale avvenuta l’8 aprile a Málaga], precisamente da PTV Málaga [tramite la trasmissione Málaga en Antena], nell’agosto del 2010, The sweet hand  of the white rose è l’ultima fatica di cui è reduce Davide Melini. Giovane regista italiano trapiantato in terra ispanica ormai da alcuni anni [dopo un periodo vissuto a Inghilterra], Melini ha all’attivo quattro cortometraggi da lui diretti e sceneggiati [prima di quest’ultimo corto ha diretto Amore estremoe La sceneggiatura, entrambi del 2006, The puzzle, del 2008], e notevoli esperienze cinematografiche, che lo hanno visto, tra le altre cose, alle prese con il ruolo di assistente alla regia de La terza madre [Dario Argento, del 2007].

È con The puzzle [selezionato in vari Festival a livello mondiale]che Melini si fa ampiamente strada, nel settore indipendente, e a ragione.

PUZZLE2Una donna [Cachito Noguera] è ossessionata dal figlio [Alessandro Fornari], che non vive con lei in casa, e che le telefona per chiederle nuovamente soldi. Questa volta, però, la donna decide di mostrare, con fermezza, il suo disappunto. Come ogni sera, si dedica alla sua passione, concludere i puzzle. Ne ha appena cominciato uno, i cui tasselli sono pregni di colori molto scuri, molto simili all’atmosfera di casa, ma viene distolta dalla furia dei tuoni, rei di aver fatto saltare il generatore di corrente. Qualcosa, o qualcuno, condivide con lei quegli attimi esagitati.

Preceduto da tre mesi di pre-produzione, e girato in una sola notte a Málaga, all’interno della stessa abitazione del regista, The puzzle è un thriller psicologico d’effetto, nel quale coesistono molti elementi. Intanto alla base c’è una storia semplice ed originale, girata con grande professionalità. Ciò che contraddistingue la sceneggiatura [che porta la firma dello stesso Melini] del corto è l’esiguità dei dialoghi, che, considerati perciò arma a doppio taglio, sono paradossalmente il motivo principe della riuscita del corto, perché in linea con l’ambientazione spettrale di cui si veste, e perciò limitati all’essenziale. A ciò si aggiunge un attento gusto al particolare, una fotografia [Ezekiel Montes] soffusa, una scenografia [Rocío Aguilera] che si limita, e giustamente, all’essenziale, un montaggio [Biktor Kero] convulso, degno di nota, una interpretazione attoriale degna di nota, e un’attenzione esclusiva alla suspense, presente fin da subito, già dal tono di voce della protagonista.  L’unica pecca del corto è la durata [quasi 5 minuti], davvero troppo breve per essere gustata a pieno. Si sarebbe potuta sfruttare un po’ di più la figura spettrale del figlio, che è la causa primaria del’angoscia che si manifesta.

rosabianca2Reduce quindi dal successo di The puzzle, Melini si ripropone, e lo fa con un altro corto, The sweet hand  of the white rose, girato a Málaga nel 2010, in cinque giorni di riprese [quattro mesi di pre-poduzione], della durata di 16 minuti.

Spesso l’essere umano è alla ricerca di momenti privati nei quali ragionare solo con sé stesso, fuggendo da chi gli sta più vicino, e che è la causa scatenante del  risentimento. Marco [Carlos Bahos], in quanto essere umano, vive anch’egli di alti e bassi, ed è quindi un esempio tra tanti di questo disagio. Come via di fuga sceglie una strada in collina, che attraversa con la sua macchina. È assalito dai rimorsi, dalla rabbia, e perciò guida senza avere il controllo della macchina. Ed ecco che, dall’altra parte della strada, spunta una bambina [Natasha Machuca], in sella alla bicicletta. Marco, intento a scrivere un sms, non la vede, e, inevitabilmente, la investe. Il senso di colpa invade Marco, che, in una notte di pioggia, si reca al cimitero, per raggiungere il loculo che conserva il corpo della bambina. Ma è davvero così? O è solo il frutto dell’immaginazione? E quali saranno le conseguenze di questa tragedia?

Ciò che Melini compie nei due corti è la sperimentazione dell’effetto sorpresa. In The puzzle, ad esempio, l’alone di mistero che circonda la figura del figlio, si infittisce nel momento in cui la madre si volta a guardare il puzzle, e scopre l’epilogo cui, volente o nolente, deve andare incontro. In The sweet hand  of the white rose l’arcano non è mai chiarito, e si rimane perciò nel dubbio. Dal punto di vista tecnico l’ultimo lavoro di Melini è superiore al precedente, perché si evidenzia una maggiore predisposizione alla ricerca della perfezione, che viene raggiunta, prima che a livello scenografico [María Cubiles] e musicale [Christian Valente e Ivan Novelli] a livello fotografico [Josè Antonio Crespillo], regalando allo spettatore immagini pregne di colore, anche quando a farla da padrone è il buio di un cimitero, visitato di notte. Lo stesso però non può dirsi per la sceneggiatura, che, a differenza di The puzzle, risulta meno creativa, in quanto il tema di cui si compone è stato fin troppo sfruttato. Il finale sentimentalista, poi, appare è un po’ forzato. In ogni caso, non si può non notare la singolarità del corto, merito della competenza di Melini, qualità che è stata riconosciuta da molti festival di cinema indipendente [ad esempio il Festival del Cinema di Málaga, o il Roma3Film Teatro Festival], ricevendo premi, come quello indetto da Indie.Horror.it che lo hanno consacrato come secondo miglior corto del 2010.

The sweet hand of the white rose è su streaming dallo scorso 31 ottobre. Di seguito il link per poterlo vedere integralmente: http://www.youtube.com/watch?v=tPWcqEmSkq8&fb_source=message e il link del blog http://www.thesweethandofthewhiterose2010.blogspot.com/.

Segnaliamo anche il link per visionare The puzzle: http://vimeo.com/15390584 e il blog http://www.thepuzzle2008.blogspot.com/, più il link del blog di Davide Melini http://www.davidemelinidirector.blogspot.com/, a cui auguriamo di poterci sorprendere ancora con futuri lavori.

Gilda Signoretti

 

THE PUZZLE

Regia: Davide Melini

Con: Cachito Noguera, Alessandro Fornari

Sceneggiatura: Davide Melini

Produzione: Davide Melini in collaborazione con Ezekiel Montes per la 73140323 Producciones Cinematográficas 

Anno: 2008

Durata: 4’48”

 

THE SWEET HAND OF THE WHITE ROSE

Regia: Davide Melini

Con: Carlos Bahos, Natasha Machuca

Sceneggiatura: Davide Melini

Produzione: Davide Melini e Fabel Aguilera

Anno: 2010

Durata: 16’

 

 

InGenere Cinema

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