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JOHNNY ENGLISH – LA RINASCITA di Oliver Parker

johnnyenglish1A otto anni di distanza dall’omonimo titolo del 2003, con la regia di Peter Howitt, Johnny English [Rowan Atkinson] torna al cinema nel film Johnny English – La rinascita, scritto da Hamish McColl e diretto da Oliver Parker [Dorian Gray, 2009].

Otto anni dopo una missione speciale in Mozambico conclusasi tragicamente, Johnny English ha lasciato l’MI7, il servizio segreto inglese, per rifugiarsi in Tibet, all’interno di un monastero buddhista, dove, sotto la guida di un attento maestro, avrà modo di ri-forgiare corpo e spirito, allenandosi con antiche tecniche marziali e di concentrazione.

Nel frattempo l’intelligence britannica viene a conoscenza di un piano terroristico, organizzato da un nemico ancora ignoto, contro il primo ministro cinese. Per salvare la vita del politico con gli occhi a mandorla, e non scuotere gli equilibri politici con una morte illustre, il capo dell’MI7, Pamela Head [interpretata dalla veterana dei servizi segreti Gillian Anderson], non può fare a meno di tornare a bussare alla porta del miglior agente dei servizi speciali britannici, English, che si troverà a breve a dover sventare un piano cospirativo che vede subdolamente associati CIA, KGB e lo stesso MI7.

Stupisce di questo Johnny English – La rinascita, ancor più della vena umoristica che si rifà alle classiche gag slapstick [che esplodono in un tripudio di omaggi alla clownerie più classica nel finale in cui English combatte con il suo stesso corpo] e all’umorismo demenziale che da sempre connotano i personaggi comici interpretati da Atkinson, la costruzione di una vera e propria trama spy, con molti momenti d’azione.

johnnyenglish2Come già tentato nel capitolo precedente, anche ne La rinascita, Johnny English non sarebbe dovuto apparire come una parodia becera dell’agente 007, ma come una sua umanizzazione: un uomo innamorato del suo mestiere, che deve lottare giorno per giorno con la sua goffaggine prima ancora di scontrarsi coi “cattivi”.

Proprio da questo deriva la scelta di circondare English di comprimari credibili anche se estirpati dal contesto atkinsoniano e calati in uno più serioso; stessa cosa dicasi per le scene action, vissute seriamente da English, anche se calate nel suo mondo grottesco [e allora ben venga la guida in autostrada a bordo di un elicottero, o l’inseguimento su una sedia a rotelle super-accessoriata].

Si sghignazza, più che ridere, con quel sogghigno amaro, cattivello, che è proprio di quei personaggi come Mr. Bean, ma l’intrattenimento è garantito, tra il sarcasmo di Atkinson, l’inaspettato ritorno della Anderson e alcune gag che qui in Italia suonano di fantozziana memoria [la palla da golf che colpisce in testa il passante durante una partita; gli scambi di persona e le numerose aggressioni a donne anziane sbagliate].

L’uscita nelle sale italiane è prevista per il 28 ottobre, nel frattempo Atkinson si lascia sfuggire che l’altro suo alter ego, Mr. Bean, pare sia andato definitivamente in pensione.

Luca Ruocco

 

Regia: Oliver Parker

Con: Rowan Atkinson, Gillian Anderson, Dominic West, Rosamund Pike

Uscita in sala in Italia: venerdì 28 ottobre 2011

Scenggiatura: Hamish McColl

Produzione: Working Title Films, Studio Canal, Relativity Media

Distribuzione: Universal Pictures

Anno: 2011

Durata: 101’

InGenere Cinema

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