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LUI E’ PEGGIO DI ME di Enrico Oldoini

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Enrico Oldoini [1946] nasce a La Spezia, si trasferisce a Roma dove studia recitazione e comincia a fare pratica come aiuto sceneggiatore insieme a Edoardo Anton. Firma i primi copioni in proprio e dalla metà degli anni Settanta realizza anche alcuni prodotti televisivi [Il cucciolone, originale TV del 1970, diretto da Mauro Severino]. È aiuto regista in teatro con Mario Missiroli, il suo primo lavoro autonomo [non firmato] per il cinema è la sceneggiatura di Metti lo diavolo tuo ne lo mio inferno di Bitto Albertruini. Tra la fine degli anni Settanta e i primi anni Ottanta avvia un sodalizio con Franco Ferrini – spezzino pure lui e sceneggiatore preferito di Dario Argento – scrivendo diversi film interpretati da Carlo Verdone, Francesco Nuti, Adriano Celentano e molti altri divi del momento. Oldoini e Ferrini debuttano insieme nel televisivo Turno di notte di Poeti, ma scrivono un numero incalcolabile di pellicole di buon successo.

La caratteristica di Enrico Oldoini regista è spesso messa in evidenza con connotazioni negative per l’assenza di impegno, per la totale sottomissione alle mode e agli artisti che vanno per la maggiore. Oldoini gira intrattenimento senza pretese, guida i divi della comicità sul grande schermo, che – con il passare degli anni – peggiorano sempre più e provengono quasi sempre dalla televisione. Il suo debutto cinematografico è con la commedia brillante Cuori nella tormenta [1984], interpretato da Lello Arena e Carlo Verdone. Lui è peggio di me [1985], con Renato Pozzetto e Adriano Celentano, di cui ci occupiamo diffusamente, è il suo secondo lavoro. Altri film: Yuppies 2 [1986], Bellifreschi [1987], Una botta di vita [1987], malinconico ritratto di due anziani – Alberto Sordi e Bernard Blier – che esorcizzano la morte comportandosi da ragazzini, Bye bye baby [1988], due Vacanze di Natale [1990 e 1991] che riscuotono grande successo di pubblico e solenni bastonate dalla critica, Anni 90 [1992], Miracolo italiano [1994], Un bugiardo in Paradiso [1998], 13dici a tavola [2004], La fidanzata di papà [2008] e I mostri oggi [2009].

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Molto attivo per la televisione, soprattutto nel corso degli ultimi anni, dove dirige miniserie e fiction di ampio respiro. Citiamo Dio vede e provvede [1996 e 1997], Nuda proprietà vendesi [1997] – interpretato da un ottimo Lino Banfi nel suo primo convincente ruolo drammatico -, Don Matteo [2000 e 2002], La crociera [2001], Incompreso [2002], Capri [2006] e Il giudice Mastrangelo [2005 e 2007].

Lui è peggio di me [1985] rappresenta un tentativo [riuscito, a livello di incassi] di lanciare al cinema una coppia di comici capace di riempire le sale e di convogliare schiere di fan di opposto tenore. Renato Pozzetto e Adriano Celentano sono gli eccellenti interpreti di una farsa sceneggiata seguendo i più trivi luoghi comuni delle commedie di bassa lega. Un film come questo, senza i due attori principali, non avrebbe ragione di esistere e soprattutto scatenerebbe le ire del pubblico che abbandonerebbe la sala al termine del primo tempo. La trama è ridotta all’osso. Pozzetto e Celentano sono due amici scapoli innamorati delle donne e della vita che mandano avanti un garage – noleggio di auto d’epoca. Un bel giorno Celentano si innamora di Kelley Van Der Velden – meteora del cinema italiano, bella ma inespressiva, che ricordiamo interprete solo di questo film – e decide di sposarla. Pozzetto fa di tutto per impedire il matrimonio, usando metodi leciti e illeciti, ma Celentano non ne vuol sapere e si sposa, ponendo fine a un sodalizio di scapoloni impenitenti. L’ultima parte del film è la meno riuscita, perché tenta di passare con un colpo di scena finale da un improponibile registro drammatico alla farsa pura. Pozzetto finge un grave incidente in fabbrica per impressionare l’amico e farsi credere moribondo, ma dopo alcune penose battute che fanno pensare al dramma, ricompare e sdrammatizza una situazione imbarazzante.

Il soggetto e la sceneggiatura sono di Enrico Oldoini e [addirittura!] di Bernardino Zapponi, le musiche di Manuel De Sica, il montaggio di Antonio Siciliano. Produce Cecchi Gori, in cerca di facile successo con i due attori del momento impegnati a recitare un copione tirato via. A tratti sembra di rivedere sequenze de Il bisbetico domato [1980] di Castellano e Pipolo, ma molto più banalizzate, come il resto della commedia che spesso vira in farsa. La pellicola si continua ad apprezzare soltanto per la simpatia di Celentano e Pozzetto, che mettono in scena due esilaranti personaggi facendo ricorso a gag tipiche della loro comicità.

Gordiano Lupi

 

Regia: Enrico Oldoini

Con: Renato Pozzetto, Adriano Celentano, Kelley Van Der Velden

Sceneggiatura: Enrico Oldoini

InGenere Cinema

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