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L’EREDE di Michael Zampino

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Dopo l’improvvisa morte del padre, Bruno [Alessandro Roja], un giovane radiologo milanese, viene a conoscenza di un universo parallelo da cui il genitore sembrerebbe averlo volontariamente escluso. Un grande casale, immerso nel mezzo dei boschi dei Monti Sibillini, potrebbe contenere una parte importante della vita di un padre che, probabilmente, il giovane protagonista non ha mai conosciuto del tutto in vita e che ora, da morto, potrebbe palesare sorprese tutt’altro che piacevoli.

Deciso a vederci chiaro, Bruno si reca alla villa assieme alla compagna, Francesca [Maria Sole Mansutti], per entrare in possesso dell’immobile ereditato e deciderne una futura ristrutturazione.

La ragazza, troppo presa da altri pensieri e poco incline a passare troppo tempo nelle montagne marchigiane, sembra leggere sin dall’inizio un’aura negativa intorno alla casa e, dopo una notte passata in albergo, decide di far rientro a Milano, lasciando Bruno a sbrigare le ultime faccende burocratiche prima della parziale ristrutturazione e della vendita dello stabile.

Una volta acquisita confidenza con la casa, però, il giovane erede sembrerebbe costretto ad accollarsi anche i rapporti che suo padre avrebbe intessuto, negli anni, con Paola [Guia Jelo] e i suoi due figli, Angela [Tresy Taddei Takimiri] e Giovanni [Davide Lorino]. Rapporti non del tutto limpidi, visto che la vedova e i suoi due figli sembrano convinti di poter far da padroni nella villa e sulle proprietà limitrofe e visto, soprattutto, l’interesse smodato che i tre dimostrano verso il possibile acquisto del casale.

E’ proprio quando l’interesse diventa ossessione che i tre nuovi conoscenti iniziano a palesare i propri caratteri, le loro vere personalità e a mostrarsi come delle possibili fonti di pericolo per Bruno.

Iris Film continua a puntare sulla distribuzione di opere prime supportando, in questo caso, una distribuzione iniziale di venti sale nelle più importanti città d’Italia, L’erede [2010] di Micheal Zampino, prodotto da Frédéric Ollier per Panoramic Film.

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Ancora una volta un regista alla sua prima prova importante [preceduta da lavori di sceneggiatura e regia di cortometraggi, l’ultimo, Goodbye Antonio, del 2004, vincitore di diversi premi e riconoscimenti festivalieri] sceglie di puntare sull’opportunità offerta da un film di Genere, un thriller rurale in questo caso, che, però, invece di guardare ad Avati, palesa maggiori affinità creativa e soddisfazione citazionistica con Hitchcock e lo Shining [1980] di Kubrick.

L’erede nasce quasi per gioco, dalla rielaborazione di un fatto personale legato ad una successione di beni vissuta dal regista, e si inerpica nella costruzione di un titolo thrilling davvero per certi versi molto personale, soprattutto analizzandone, all’interno, la costruzione di momenti estremamente grotteschi [legati ai personaggi di Paola e di Giovanni], sipari quasi comici e davvero riusciti, oltretutto per niente disturbanti nei confronti della suspense e dell’atmosfera filmica.

Dall’altro lato, però, ci sarebbe da discutere sulla sceneggiatura [firmata dal regista con Ugo Chiti], caratterizzata da una troppo palese consecuzione logica degli eventi, che pecca un po’ di prevedibilità.

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Nonostante questo il film può dirsi riuscito, grazie alle affascinanti location e alla possibilità di poter contare sulle capacità attoriali tutt’altro che trascurabili degli interpreti, ancora una volta Jelo, la madre [vittima e carnefice; amante tradita e strega ubriaca] e Lorino, il burbero e animalesco Giovanni, sono i caratteri più riusciti. Zampino è a suo agio nel trascinare i suoi attori negli intricati momenti di vita campestre dei personaggi, agguantando anche momenti davvero filmicamente riusciti, dall’oscuro prologo all’ossessivo ritorno degli innocenti conigli.

La frase di lancio recita “Le colpe dei padri ricadranno sui figli”, in questo caso Zampino chiede al suo figlio cinematografico di pagare il dazio della stessa colpa generativa dell’avo, all’interno di una casa che è importante come la vita stessa, per chi la vede come restituzione di una felicità negata.

L’erede ha goduto del riconoscimento di “Film di interesse culturale nazionale” concesso dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, e del sostegno della Film Commission della Regione Marche.

Luca Ruocco

 

Regia: Michael Zampino

Con: Alessandro Roja, Guia Jelo, Tresy Taddei Takimiri, Davide Lorino, Maria Sole Mansutti

Uscita in sala in Italia: venerdì 8 luglio

Sceneggiatura: Ugo Chiti, Michael Zampino

Produzione: Frédéric Ollier, Panoramic Film

Distribuzione: Iris Flm

Anno: 2010

Durata: 85’

Trailer:

InGenere Cinema

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