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IL PADRONE E L’OPERAIO di Steno

Si tratta di uno spassoso Pozzetto – movie, nel quale il comico milanese caratterizza la macchietta televisiva da imbranato cronico come imprenditore vessato dal suocero [Zanchi] e stanco della moglie [Coluzzi]. L’impresario del rubinetto Giangi Tosi [Pozzetto] è impotente, anche se si tratta di una malattia nervosa, dovuta alla depressione e ad una vita carica di stress.

Il padrone prova una forte invidia per l’operaio Luigi Carminati [Teocoli] che lavora senza problemi, vive con ottimismo e se la spassa con più donne possibili. Cerca di metterlo in difficoltà, diventa suo amico, lo invita in barca per portarlo fuori ambiente, ma finisce per spingerlo tra le braccia della moglie.

 

Non tutto il male viene per nuocere, perché Pozzetto approfitta del finto trauma per fingersi pazzo e riesce a vivere senza più dover occuparsi della fabbrica. L’operaio riceverà un cospicuo assegno come premio.

La pellicola presenta modesti accenni di commedia erotica, ma come sempre accade con Renato Pozzetto il registro è surreale, la comicità stralunata e le situazioni rasentano l’assurdo. La coppia comica Teocoli – Pozzetto funziona, il film non risente del tempo passato e strappa ancora oggi grandi risate nelle rare visioni televisive.

Renato Pozzetto è un attore di cabaret che riscuote grande successo in televisione assieme a Cochi Ponzoni, ma al cinema si presenta insieme ad altre spalle comiche per dare vita a un personaggio surreale, bambinone e immaturo, stressato, nevrotico, egoista e invidioso.

Il padrone e l’operaio non vede Pozzetto interpretare un cattivo, ma una persona inadatta a vivere secondi i ritmi stabiliti dalla società e incapace di prendersi le proprie responsabilità. La scelta definitiva per la finta follia è un modo per vivere nascosto e per fuggire dagli obblighi verso gli altri. Un eroe imperfetto che usa i propri difetti come uno scudo nei confronti della vita e per raggiungere meschini scopi egoistici.

 

Teo Teocoli è un eroe da commedia sexy, il donnaiolo impenitente che non ne lascia scappare una e che vive senza profondità, senza idee politiche, ma solo per collezionare conquiste femminili.

Gianfranco Barra è il sindacalista che non sorride mai e pensa soltanto alla lotta di classe mentre Enrico Beruschi [breve apparizione] è la sua spalla politica. Loris Zanchi è un caricaturale e perfido suocero che perseguita un genero ansioso e incapace di guidare l’azienda con energia. Walter Valdi è lo psicologo che cura Renato Pozzetto dalla sua nevrosi e cerca di rimuovere gli ostacoli che non lo fanno vivere tranquillo.

Nel cast femminile spicca la bravissima Francesca Romana Coluzzi, perfetta nel ruolo di donna giunonica trascurata dal marito che alla fine si vendica con l’operaio. Brevi apparizioni da amanti di turno per Loredana Bertè e Annamaria Rizzoli, ma sempre molto castigate.

Gordiano Lupi

Regia: Stefano Vanzina [Steno]

Anno: 1975

Soggetto e sceneggiatura: Sergio Donati e Luciano Vincenzoni

Musiche: Gianni Ferrio; Cochi e Renato cantano La ventosa sui titoli di coda

Con: Renato Pozzetto, Teo Teocoli, Francesca Romana Coluzzi, Loris Zanchi, Walter Valdi, Gillian Bray, Loredana Bertè, Gianfranco Barra, Annamaria Rizzoli, Enrico Beruschi

InGenere Cinema

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