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UNO STRANO TIPO di Lucio Fulci

unostranotipo1Le somiglianze tra le persone sono frequenti, e non è raro essere scambiati per qualcun altro. È quello che succede al povero Adriano Celentano, che, in vacanza sulla costiera amalfitana, dove ha portato con sé la sua band, I Ribelli [Don Backy, Ricky Gianco, Miki Del Prete, Luciano Beretta, Gianni Dell’Aglio, Nando De Luca, Gino Santercole, Detto Mariano, Domenico Pasquadibisceglie, Giorgio Benocchio], la sua fidanzata [Donatella Turri], e il suo vivace manager [Erminio Macario], si troverà in coinvolto in un grosso equivoco. Peppino, un ragazzo con chiari disturbi psichici, sfrutta la somiglianza con il cantante per ottenere favori, soldi e fama. Approfitta del suo handicap un truffatore, Cannarulo [Nino Taranto], che incita Peppino ad arrischiarsi in azioni per nulla lecite. Adriano, invece, vede crescere i sospetti su di lui, e anche i suoi fan più accaniti esprimono una certa delusione per le sue ultime prestazioni canore ad Amalfi, dove, infatti, a insaputa sua e della band, è stato sostituito proprio da Peppino.

In un gioco di equivoci, scambi di persona, e amori passionali, come quello tra Carmelina [Claudia Mori] e Peppino,che l’ha lasciata rifiutando, per paura, di vedere suo figlio, Pasqualino [appena nato], si riuscirà a venirne fuori.

unostranotipo2Uno strano tipo, 1962, è un’altra divertente commedia di Lucio Fulci, regista che proprio alle commedie ha dato ampio spazio, come pure all’horror, regalandoci chicche come 002 Operazione Luna, I due parà, 1965, e firmando le sceneggiature di film storici con Totò.

Di due anni precedente è Urlatori alla sbarra, nel quale vediamo delle assonanze con questo film, non solo perché vede protagonista Adriano Celentano, ma anche per il collegamento con il cinema musicale che andava forte in quegli anni, e che vedeva i cantanti del tempo [Mina, ad esempio], gli urlatori, cimentarsi in film nei quali interpretavano sé stessi.

Uno strano tipo è un film piacevole, che soffre però di tempi un po’ troppo estesi, in particolare nella seconda parte, in cui i connotati del “colpevole” sono già noti, eppure ci si sofferma ancora su numerosi dubbi e estenuanti giochi di scambi di identità. In fondo, però, ciò è perdonabile, soprattutto se a recitare le parti dei protagonisti c’è Adriano Celentano, che, tra smorfie, balletti strambi e tic regolati ad arte, ha dimostrato,  come d’altronde lo stesso Don Backy, [che qui si vede poco], capacità attoriali non di poco conto, oltreché canore.

Cecchi Gori Home Video distribuisce in DVD il film, impreziosendolo di precisi contenuti extra, in cui a prendere parola sono il critico cinematografico Paolo Albiero, che si sofferma sulle produzioni cinematografiche di Fulci, descrivendo poi le modalità con le quali la commedia musicale italiana si sia prepotentemente affacciata nel panorama cinematografico di quegli anni, e Aldo Pellegrini, uno dei sosia più famosi del molleggiato, che, alla descrizione della sua carriera di imitatore [ma guai a dirgli che è l’imitatore di Celentano, lui, che si considera un suo interprete], aggiunge il più interessante racconto del primo incontro con Celentano, avvenuto nel 1986, al quale ne sono seguiti altri, in seguito ai quali è nata una bella amicizia. Chiudono la sezione il trailer e i menu animati e interattivi.

Gilda Signoretti

 

Regia: Lucio Fulci

Con: Adriano Celentano, Erminio Macario, Nino Taranto, Claudia Mori

Durata: 95’

Formato: 2,35:1 Anamorfico

Audio: Italiano – 2.0 DUAL MONO

Distribuzione: CG Home Video [www.cghv.it]

Extra: Menu interattivi e animati; Accesso diretto a 16 scene; Intervista a Paolo Albiero; Intervista a Aldo pellegrini; Trailer

InGenere Cinema

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