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THE WAY BACK di Peter Weir

wayback1Le ragioni per cui un film come The way back, 2010, abbia aspettato due anni prima di approdare sugli schermi italiani, sono ancora avvolte nell’ombra, e non chiara è la limitata uscita in America.

Si tratta di difficoltà che un film come The way back non avrebbe meritato, trattandosi di una pellicola di grande impatto.

A dirigere il film, Peter Weir [The Truman Show, 1998], abituato a raccontare storie tragiche e gesta umane con classe e signorilità. The way back è basato su una storia vera, vissuta in prima persona da Slavomir Rawicz, tenente dell’esercito polacco accusato di spionaggio e imprigionato in un Gulag siberiano [ovvero la direzione centrale dei campi di lavoro forzati, appartenente alla polizia politica russa]. Rawicz [nel film rappresentato dal personaggio di Janusz, interpretato da Jim Sturgess], morto nel 2004, una volta conquistata la libertà, cominciò a stilare la propria esperienza, condivisa con altri prigionieri, fino alla pubblicazione nel 1956 di The Long Walk: The True story of a Trek to Freedom, tradotto in 25 lingue, in Italia conosciuto come Tra noi e la libertà, edito dalla Casa Editrice Corbaccio.

Polonia, 1939. Janusz [Jim Sturgess] è un ufficiale della cavalleria polacca, accusato dal regime comunista russo, che ha torturato la moglie per farle confessare il falso sul suo conto, di essere un membro dello spionaggio contrario al regime di Stalin. L’Armata Rossa Sovietica è avanzata nella Polonia dell’est, mentre i tedeschi ne hanno occupato la parte occidentale.

wayback2La condanna di Janusz è di venti anni di prigionia, da trascorrere in un gulag in Siberia, sottoposto ai lavori forzati. La vita nel gulag è terrificante, in quanto non solo al suo interno si nascondono criminali senza scrupoli come Valka [Colin Farrell], ma bisogna anche combattere contro la fame, la sete, le malattie, l’attacco dei pidocchi, il freddo…

Per fortuna Janusz riesce a trovare un po’ di umanità in Khabarov [Mark Strong] e Mr. Smith [Ed Harris]. Proprio la solidarietà tra i tre uomini e la fiducia reciproca dà loro modo si pensare ad una fuga collettiva, alla quale si aggiungono Valka, che si offre con prepotenza come negoziatore, poi Tomasz [Alexandru Potocean], Kazik [Sebastian Urzendowsky], Zoran [Dragos Bucur] e Voss [Gustaf Skarsgard].

1941: la fuga è in atto. Intorno al gulag c’è una sterminata foresta, insidiosa e abitata dai lupi, oltre la quale c’è il lago Baikal. È tutto molto complicato, e molti uomini che hanno tentato la fuga in passato sono morti. Una volta attraversato il lago bisognerà oltrepassare la Siberia, poi la Mongolia, il Tibet, l’Himalaya, fino all’arrivo in India. Qualcuno di loro morirà, ma almeno morirà da uomo libero.

Sull’eterno cammino incontreranno Irena [Saoirse Ronan], una ragazza polacca i cui genitori sono stati accusati di spionaggio, e poi uccisi. Inizialmente il gruppo la rifiuterà, ma poi la ragazza sarà coinvolta nel viaggio.

wayback3La sceneggiatura, scritta dallo stesso Weir con Keith Clarke, è molto meticolosa nella prima parte, per poi mescolarsi a lunghe pause nella seconda parte in cui è la natura, nemica-amica del gruppo, a parlare.

Interessante è la diversa personalità che ogni uomo del gruppo ha, in particolare spicca l’antinomia tra Valka e Janusz. Il primo appartiene alla categoria degli Uki, un gruppo di criminali incaricati di incutere terrore tra i detenuti politici, e che anche una volta fuori dal gulag continuerà, per abitudine, a cercare di comandare e di ricreare una  gerarchia sociale all’interno del gruppo. Janusz è, invece, un altruista, la cui gentilezza è ineguagliabile, ma, come gli ricorda Mr. Smith, è anche un’arma a doppio taglio, perché potrebbe essere anche motivo della sua fine.

Se quindi la prima parte del film è basata sulla descrizione della vita nel gulag, la seconda parte è, invece, molto attiva e più coinvolgente; è una storia di sopravvivenza e di dipendenza tra uomini che dovranno imparare ad accettarsi e a riscoprire lo spirito di gruppo che la vita nel campo aveva affossato per dare precedenza ai sentimenti più egoistici. Gli uomini cominceranno a conoscere la natura e sfruttarne le sue caratteristiche, ma non smetteranno mai di averne timore.

wayback4The way back è stato girato tra la Bulgaria, il Marocco e l’India, con tempi di ripresa molto lungi, ricco di un cast artistico di tutto rispetto, per non parlare poi dell’apporto eccezionale dell’australiano Russell Boid alla fotografica, che spesso ha collaborato con Weir.

The way back è il racconto di un viaggio a piedi di sette uomini che percorreranno con le loro gambe nel 10000 Km, e l’idea che si tratti di una storia vera rende ancora più incredibile il tutto.

Gilda Signoretti

 

Regia: Peter Weir

Con: Jim Sturgess, Mark Strong, Ed Harris, Colin Farrell, Alexandru Potocean, Sebastian Urzendowsky

Uscita in sala in Italia: venerdì 6 luglio 2012

Sceneggiatura: Peter Weir e Keith Clarke

Produzione: Exclusive Films

Distribuzione: 01distribution [www.01distribution.it]

Durata: 128’

Anno: 2010

InGenere Cinema

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