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MELANCHOLIA di Lars Von Trier

melancholia1Melancholia [2011] è un pianeta gigantesco che percorre un’orbita altrettanto smisurata e, compiuto il suo plurimillenario cammino, corre il rischio di intercettare quello della nostra piccola Terra.

L’arrivo imminente del pianeta si palesa agli occhi dell’uomo solo nelle ultime fasi del proprio percorso in quanto, prima, celato a dovere dal disco solare

Questo evento fuori dalla portata e dal controllo dell’uomo genera diverse fazioni sostanzialmente riconducibili a due grossi filoni: gli ottimisti, tipo John [Kiefer Sutherland] che illuminati dal lume della scienza dicono che il pianeta si avvicinerà alla Terra ma non la colpirà, e i catastrofisti, tipo Claire [Charlotte Gainsbourg] sua moglie, che pensano che la razza umana celebrerà presto la fine della vita sulla Terra con un’ultima lenta danza di morte.

La fine del mondo è una tema ricorrente nella mente dell’uomo che cerca quasi sempre di razionalizzare argomenti che sono protagonisti della sua esistenza, ma che hanno molto poco di razionale come la malattia, la morte, specialmente se improvvisa, la vita nell’universo.

Nella fattispecie della morte, le motivazioni sono sempre le stesse: stigmatizzare la paura.

Il film si apre con un lungo rallenty a tempo di musica classica che introduce lo spettatore nel clima di rassegnazione che permea tutti i 130 minuti che compongono la pellicola.

melancholia2Si ha come la sensazione che i protagonisti vivano ognuno nel proprio cosmo, che volteggino ognuno nella propria orbita e che si incontrino solo in rari casi ma solo un attimo il tempo di riconoscersi per poi continuare il proprio percorso.

E’ il caso di Justine [Kirsten Dunst] che in questo film ha dato sfoggio di doti recitative superlative [miglior attrice a Cannes 2011]; totalmente disinteressata alla vita intesa come carriera, matrimonio, famiglia, etichette sociali.

Justine è incostante come una bambina e ha mantenuto vivo nel corso degli anni il legame empatico con le persone e con il pianeta Terra, caratteristica quest’ultima che la lega più al mondo animale che a quello umano e che, in questo modo, le ha donato vantaggi quali una spiccata intuizione precognizione degli eventi ma altrettanto forti svantaggi quali sbalzi di umore, depressioni e mancanza di autorevolezza nelle decisioni.

Lei è forse l’unica della famiglia che intuisce l’ineluttabilità delle sorti umane, quando il vascello Terra intercetta la rotta di Melancholia.

Il suo essere senza speranza può apparire in un primo momento nichilistico ma in realtà è una presa di coscienza; più consapevolezza che rassegnazione.

Se voi sapeste di dover morire e aveste un bel po’ di tempo a disposizione, come vi comportereste?

Una domanda a cui nessuno vorrebbe dare risposta se non solo come mero, sadico, esercizio mentale.

Sicuramente ci sarebbero persone che come Claire, sorella di Justine, si farebbero travolgere dall’ansia e dalle psicosi più che giustificabili di fronte alla grandezza di un evento del genere.

Ci sono persone che sono talmente ancorate alle loro certezze e che di fronte alla fragilità delle stesse rimangono spiazzate e di colpo l’assenza di punti fermi nella vita li fa piombare in uno stato di panico senza eguali.

Non c’è giustificazione a certi atteggiamenti e non c’è morale, soprattutto non è nell’intento di Lars Von Trier giudicare.

Egli decide di non schierarsi, come è giusto che sia, perché non esiste atteggiamento giusto o sbagliato di fronte alla grandezza di questi eventi che siano terremoti, uragani, eruzioni vulcaniche o addirittura un pianeta che impatta la Terra; esiste solo l’evento e il vivere questa esperienza che possiamo definire totale.

Altra nota di stile è il decidere di non rappresentare la società che nella sua totalità prende coscienza dell’imminente pericolo ma la scelta di rappresentare lo spaccato, l’archetipo della società con i suoi cliché, quando la protagonista affronta i festeggiamenti del suo matrimonio e, per certi versi, non sa se siano peggio questi ultimi o l’impatto di un pianeta con la Terra.

Paolo Corridore

 

Regia: Lars Von Trier

Con: Kirsten Dunst, kiefer Sutherland, Charlotte Gainsbourg

Uscita in sala in Italia: venerdì 21 ottobre 2011

Sceneggiatura: Lars Von Trier

Produzione: Zentropa

Distribuzione: BIM distribuzione

Anno: 2011

Durata: 130’

InGenere Cinema

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