Home / Recensioni / Memorie dall'Invisibile / IL FUTURO di Alicia Scherson

IL FUTURO di Alicia Scherson

ilfuturoÉ al cinema da giovedì 19 settembre, Il futuro, della regista cilena Alicia Scherson, che lo aveva presentato lo scorso 4 aprile al RIFF Roma Independent Film Festival.

Tratto da Una novelita lumpen, 2000, il romanzo dello scrittore Roberto Bolaño, scomparso nel 2002, molto famoso in Cile, Il futuro vanta una co-produzione indipendente tra l’Italia, il Cile, la Germania e la Spagna. Ma Il futuro può dirsi un film riuscito? A nostro parere, no. Non è mai piacevole parlare male di un’opera, soprattutto se indie, ma, sinceramente, questo lungometraggio di Scherson, che ne è anche sceneggiatrice, fa acqua da tutte le parti. Al di là di quanto sia complicato adattare un romanzo in un film, Il futuro è un film inespressivo sia dal punto di vista contenutistico che da quello recitativo, vuoto, debole, insipido. Ma partiamo dalla trama.

Roma. Bianca [Manuela Martelli, di origini cilene] e Tomas [Luigi Ciardo] sono due fratelli che, in seguito ad un incidente nel quale i loro genitori hanno perso la vita, si ritrovano d’un tratto soli e smarriti.

Tomas, essendo minorenne, rischia di finire in una casa famiglia, ma Bianca, che ha 19 anni, si assume di fronte all’assistente sociale ogni responsabilità nei confronti del fratello, facendosene carico. I giorni scorrono molto lentamente, e mentre Tomas si assenta spesso da scuola e Bianca, molto disinteressatamente, cerca lavoro, venendo assunta come shampista, tre uomini entrano nelle loro vite.

Foto dueTomas, infatti, che lavora a nero in una palestra, fa la conoscenza di Libio [Nicolas Vaporidis, che è produttore associato del film] e Boloñes [Alessandro Giallocosta], che, nullafacenti, sono alla ricerca di imbrogli e furti da compiere per far soldi, e che ingaggeranno sia Tomas che Bianca nel loro prossimo piano: entrare nella villa di Maciste [Rutger Hauer], un ormai vecchio e dimenticato attore di cinema, soprannominato così per aver interpretato un numero notevole di peplum interpretando proprio il leggendario personaggio Maciste, e rubare il contenuto della sua cassaforte. Bianca dovrà conquistare la fiducia dell’uomo, ora cieco in seguito ad un brutto incidente, e sedurlo. La ragazza si trasformerà, dunque, in una prostituta, per andare ad incontrare ogni giorno l’uomo a casa sua, per iniziare a condividere con l’anziano sconosciuto un profondo pessimismo e la paura di un futuro inconsistente.

Foto unoÉ di una noia terrificante questo Il futuro. Un film piatto, ricoperto solo dalle inespressività, interiore ed esteriore dei personaggi [e degli attori], tutti privi di personalità. Che dire, poi, dei due improbabili delinquenti Libio e Boloñes, che appaiono invece come due ragazzi di borgata senza senno e apatici, per nulla temibili. Neanche Maciste, interpretato da Hauer [che dopo Dracula 3D sbaglia di nuovo film], smuove la storia, e anzi, purtroppo, proprio su di lui è più facile fare dell’ironia, per alcune situazioni e uscite che sfiorano il ridicolo, come quando chiede a Bianca, in una scena che vuole essere drammatica, di che colore sia il suo liquido seminale, e quando lei gli risponde che è limpido, lui, con un certo disappunto, risponde che se l’era immaginato nero; oppure per la sua attività principale: oliare Bianca, ogni giorno, prima di unirsi a lei carnalmente; o ancora per la sua ossessione per i sandwich. Ed è inspiegabile il motivo per cui, prima della sua entrata in scena, venga descritto come un uomo pericoloso e irascibile, quando invece il sentimento che provoca nello spettatore è di pietà per la sua condizione di uomo fallito, come egli ritiene di essere.

Foto 3Non si comprende ancora il motivo per cui la regista sia così assorta a contemplare Roma, spesso sullo sfondo, indugiando sui Fori imperiali, o sul Gazometro, non riuscendo però a farci apprezzare la fotografia né a legare la città con la storia, come neanche il motivo per cui si sforzi di mostrare un erotismo sconclusionato, enumerando rapporti sessuali solo accennati, che vedono la ossuta Martelli [ci si accorge subito che non è italiana dall’accento, e quindi non è credibile che lei e Tomas siano fratelli] sempre nuda e ben oliata, e ci si chiede perché proprio a lei affidi pensieri finto concettuali che non le si addicono e che spesso non hanno senso. Il tutto va a concludersi in un finale nel quale i due teppisti si mostrano ancor più inetti di quello che credevamo, e il film, purtroppo, un flop totale.

Gilda Signoretti

IL FUTURO

0.5 Teschi

Regia: Alicia Scherson

Con: Manuela Martelli, Luigi Ciardo, Rutger Hauer , Nicolas Vaporidis, Alessandro Giallocosta

Uscita in sala in Italia: giovedì 19 settembre

Sceneggiatura: Alicia Scherson

Produzione: Movimento Film, Jirafa, Pandora Films, Lazio Film Commission

Distribuzione: Movimento Film

Anno: 2013

Durata: 94′

 

InGenere Cinema

x

Check Also

Sergio Bonelli Editore presenta DYLAN DOG – MATER MORBI – Nuova Edizione

Dal 26 aprile torna in libreria e fumetteria uno dei titoli più ...