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A GIRLS WALKS HOME ALONE AT NIGHT di Ana Lily Armirpour

agirlwalks1A Girls Walks Home Alone at Night, presentato alla nona edizione del Festival del Internazionale del film di Roma; è certamente tra i film più caratteristici di questa edizione.

A dirigerlo, Ana Lily Armirpour, al suo esordio al lungometraggio.

A Girls Walks Home Alone at Night non poggia su una sceneggiatura solida o originale, eppure la regista riesce a costruire un film interessante, grazie ad una serie di elementi che, insieme, costruiscono un puzzle onirico, nel quale, sì, manca qualche pezzo, ma in cui quelli presenti riescono a dar bene l’idea di quanto l’autrice stia mettendo in scena.

Ciò che colpisce, di primo impatto; è il gioco visivo luce-ombra, ammaliato da un bel bianco e nero, che ha la sua ragion d’essere, e che amplifica il contrasto tra il buio della notte e il pallore dei protagonisti.

La città immaginaria nella quale si muove l’azione è Bad City. Come ogni città del mondo anche questa ospita criminali, senzatetto, tossicodipendenti, prostitute, spacciatori e ladri.

La differenza sta nel fatto che Bad City è soprattutto sede di questi individui, ma non solo: al buio, tra le strade silenziose, si aggira una ragazza. Ha gli occhi cerchiati di nero e indossa il velo scuro che le copre il capo e le avvolge il corpo.

agirlwalks2Una creatura della notte che è letale madonna nera e, allo stesso tempo, legata ancora alla cultura iraniana che aveva vissuto, da viva, che porta addosso come un feticcio, forse per sentirsi ancora umana, donna.

In questa società sporca, lei, una vampira, fa giustizia, e toglie la vita ai reietti, irrispettosi nei confronti della vita stessa e abbandonati alla loro condizione.

Ma si sa, anche i vampiri cedono all’amore, e la creatura della notte rimane attratta da un giovane incontrato per caso; durante una festa in maschera. Quest’ultimo accudisce il padre malato e tossico, all’interno di una casa cadente.

agirlwalks3Poco spazio, invece, viene lasciato all’horror: a parte qualche sequenza neanche particolarmente sanguinosa [il dito del magnaccia mozzato con un morso], le sequenze dedicate alla presenza vampirica si legano all’apparire a scatto dei suoi dentini puntuti, celati all’interno delle gengive fino al momento precedente alla suzione, e a lunghe camminate che sfociano in alcune sequenze in skate, e negli incontri della succhiasangue con i passanti che nottetempo popolano Bad City: la vedremo, così, spaventare un signore di mezza età torturandolo con un ossessiva replica dei gesti e dei movimenti del primo, oppure terrorizzare un bambino con canini e voce cavernosa.

La colonna sonora ha un ruolo determinante nel film, tanto da essere, in un certo senso,  la coprotagonista e impadronirsi del finale, che sfocia in una lunga sequenza assai alternativa.

agirlwalks4Il lento ritmo del film, che si dilunga eccessivamente in alcune sequenze, e la ricerca continua di dettagli, così come il ricorso costante al silenzio, rendono difficile il mantenersi del tasso di attenzione dello spettatore,  ed è un vero peccato, perché A Girls Walks Home Alone at Night  è uno di quei film che lascia dentro tanti interrogativi sospesi, e che avrebbe potuto puntare in alto, se ad ostacolarne la riuscita non fosse stata una certa pedanteria e una sceneggiatura un po’ sottotono.

Gilda Signoretti, Luca Ruocco

A GIRLS WALKS HOME ALONE AT NIGHT

2.5 Teschi

Regia: Ana Lily Armirpour

Con: Sheila Vand, Arash Marandi, Domini Rains, Marshall Menesh, Mozhan Marn

Uscita in sala in Italia: /

Sceneggiatura: Ana Lily Armirpour

Produzione: Say Ahh Productions, SpectreVision, Logan Pictures

Distribuzione: /

Anno: 2014

Durata: 99’

InGenere Cinema

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