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GLASS di M. Night Shyamalan

glass-1Quando con una semplice scena post-credit Shyamalan ha annunciato un collegamento tra Split ad Unbreakable, molti polsi sono tremati. Si deve ovviamente considerare che il legame avviene tra due pellicole tutto sommato diverse e aventi un gap temporale di ben sedici anni. Ma non è stato solo questo a preoccupare i più; il quarto lavoro del regista è infatti per molti, un autentico capolavoro del Genere, un cult intoccabile per un vero fan. Le preoccupazioni su Glass erano, insomma, legittime e in parte sono state anche confermate dal film stesso.

Shyamalan, nei primi minuti di film, sembra non voler perdere tempo portando ad un primo e rapido confronto due dei protagonisti dei prequel – se così ora si possono definire.

David Dunn [Bruce Willis], il Predestinato, è sulle tracce dell’Orda [James Mcavoy], che continua a catturare ed uccidere giovani ragazze per offrirle in sacrificio alla Bestia. È grazie ad un’ipotesi sviluppata dal figlio di Dunn, piuttosto debole sul piano logico, che il Predestinato riesce a scovare l’Orda. Nonostante l’estetica forzatamente estrema della sequenza, il combattimento sembra quasi promettere allo spettatore un film dinamico, veloce ed accattivante.

Questa promessa però viene tradita non appena i due vengono arrestati e chiusi in una clinica. Benché tutto il blocco centrale sia fondamentale per intrecciare al meglio le storie dei protagonisti, è in questo momento che la narrazione inizia a fare fatica, decelerando in caduta libera fino quasi ad arrestarsi per poi trascinarsi lentamente verso un finale quasi totalmente prevedibile. Nell’ospedale dove incontreranno anche Elijah Price – l’Uomo di Vetro [Samuel L. Jackson] – la dottoressa Staple [Sarah Paulson] tenterà di distruggere le loro consapevolezze, portandoli a credere di avere delle gravi patologie che hanno alterato la percezione di sé stessi e delle loro rispettive capacità.

Elijah, però, il primo ad essere stato rinchiuso in clinica, non cede alle pressioni della dottoressa e riesce ad annullare tutti i suoi sforzi tessendo una ragnatela di bugie in grado di risvegliare la volontà dell’Orda e la sete di giustizia di Dunn fino ad un prevedibile showdown. Una resa dei conti tiepida massacrata da un colpo di scena sicuramente non scontato ma forzato e poco credibile. L’unico vero momento in cui Shyamalan riesce quasi a sorprendere lo spettatore sembra essere la conclusione della storyline relativa alla dottoressa Staple, un personaggio che si rivela tutt’altro che positivo.

Se da un lato, però, questo risolleva parzialmente le sorti del film, dall’altra conduce ad un finale che si affaccia sull’ipotesi di un sequel, a questo punto non auspicabile per il regista. Soprattutto considerato che non potrebbe più avvalersi degli unici tre attori che reggono interamente il film, su cui in realtà c’è molto da dire. Mentre James Mcavoy regala una performance migliore di Split, abbandonando molti degli atteggiamenti macchiettistici e piatti che avevano condizionato la sua resa e dando prova di una maturità attoriale non indifferente, Bruce Willis e Samuel L. Jackson non brillano in questo capitolo conclusivo. Entrambi gli attori concedono una performance piatta, non memorabile, condizionate sì dalle rispettive storyline ma comunque deludenti sotto molti aspetti, specialmente per quanto riguarda Jackson, da sempre considerato un attore piuttosto eclettico. Non è migliore la sorte toccata a Sarah Paulson, con la sua più che dimenticabile dottoressa Staple, un personaggio che dovrebbe suscitare emozioni piuttosto forti e che invece non riesce ad attivare alcun tipo di reazione.

Glass non solo non riesce a tenere il confronto con i due prequel ma porta ad una cattiva valutazione sia dello Shyamalan regista che dello sceneggiatore con degli elementi che non funzionano o non colpiscono per audacia. Molte sono le scelte tecniche discutibili, come l’uso di bodycam durante i combattimenti, un uso insensato della CGI – per altro messa in evidenza con orgoglio, come nel caso di una cisterna d’acqua più volte inquadrata nel film – e la scelta di non utilizzare delle steadycam in grado di stabilizzare l’immagine, che risulta così inutilmente tremolante.

Complessivamente Glass non convince, come confermano anche le prime reazioni oltreoceano, che colpiscono duramente il film e portandolo ad una soglia di gradimento sotto ogni aspettativa possibile. Il film cade inesorabilmente sotto i colpi della critica statunitense, che lo definisce “una tiepida conclusione” [Hollywood Reporter], “un film che intrattiene senza catturare davvero” [Variety]. Dichiarazioni che noi di InGenere ci sentiamo di condividere, come si può intuire.

Claudia Anania

GLASS

Regia: M. Night Shyamalan

Con: James McAvoy, Bruce Willis, Samuel L. Jackson, Anya Taylor-Joy, Sarah Paulson, Spencer Treat Clark. Charlayne Woodard, Luke Kirby

Uscita in sala in Italia: giovedì 17 gennaio 2019

Sceneggiatura: M. Night Shyamalan

Produzione: Blinding Edge Pictures, Blumhouse Productions, Touchstone Pictures, Universal Pictures

Distribuzione: Buena Vista International Italia, Universal Pictures

Anno: 2019

Durata: 128’

InGenere Cinema

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