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LIFE – Non oltrepassare il limite di Daniel Espinosa

C’è vita su Marte?

Sì, pare proprio di sì. Almeno stando a sentire il fanta-horror di Daniel Espinosa Life – Non oltrepassare il limite.

Ambientato all’interno della Stazione Spaziale Internazionale, Life racconta il momento atteso da chiunque si interessi almeno in parte all’astronomia: esaminando in condizione di micro-gravità dei campioni di sabbia provenienti da Marte, i sei membri dell’equipaggio si trovano davanti alla prima forma di vita extraterrestre.

Si tratta di un piccolo microrganismo che, all’apparenza, ha tirato le cuoia a causa delle condizioni attuali del Pianeta Rosso.

Solo una prova del passaggio della Vita su Marte, quindi? No, perché con un po’ di ossigeno, di azoto e qualche goccia di glucosio, la cellula extraterrestre inizia a muoversi, a moltiplicarsi e a dimostrare proprietà biologiche del tutto differenti da quelle conosciute sulla Terra.

Calvin, così viene battezzato il minuscolo alieno, cresce a vista d’occhio; le sue piccole cellule polifunzionali [ogni suo componente nucleare è allo stesso tempo di tipo muscolare, neurale, epiteliale e via dicendo…] si mescolano, inizialmente, per formare una sorta di piccolo verme trasparente, per poi avvicinarsi alla forma di una sorta di polipo, fino ad arrivare ad un orrendo e viscido basilisco, un mitologico grosso serpente tentacolare che si dimostra assai aggressivo [perché spaventato, pare… dalle ipotesi avanzate dagli scienziati] e fin troppo intelligente!

C’è vita su Marte?

Pare di sì, assecondando il film di Espinosa. Ma se dovesse esserci, incrociamo le dita e speriamo che non sia simile al caro Calvin: un essere particolarmente aggressivo e infido che rappresenta allo stesso tempo, all’interno della finzione filmica, il fulcro di maggiore interesse per lo spettatore e la nota dolente più difficile da digerire dell’intero progetto.

Un gruppo di scienziati richiusi all’interno di uno spazio chiuso [sospeso nello spazio profondo] e assediati dagli attacchi di una creatura sconosciuta non può che far tornare in mente la saga di Alien, e poco prima dell’arrivo in sala di Alien: Covenant questo Life – Non oltrepassare il limite sarebbe stato un ottimo aperitivo, per ammazzare il tempo.

Purtroppo Life, che oltre ai film con xenomorfi guarda con interesse anche alla iattura spaziale narrata in Gravity, decide di tradire passo per passo qualsiasi tipo di credibilità scientifica e, ancor più grave, di logica. La consecutio degli eventi inizia quasi subito a mostrare falle e nella mente dello spettatore rimbalzano domande sempre più irriverenti, che minano del tutto alla riuscita della storia raccontata. La creatura inizia a spuntare a sorpresa [ma sarebbe quasi più giusto dire “a caso”] da posti sempre più improbabili e, soprattutto, si dimostra non solo molto intelligente e istintivo, ma addirittura onnisciente, attestando di riuscire a comprendere, utilizzare e prevedere qualsiasi scelta, tecnologia o idea proveniente dal “mondo terrestre”, che per Calvin dovrebbe essere altrettanto alieno e impenetrabile così come lui è per lo staff della ISS.

E il gioco va avanti così fino alla fine.

Quindi da un canovaccio assai riconoscibile per il Genere sci-fi [un bodycount spaziale tra i corridoi di un’astronave], nel 2017 e con una serie di scoperte scientifiche e astronomiche che avrebbero potuto fare da bagaglio “scientifico” per arricchire di realismo una trama “fanta”, si riesce a tirar fuori solo un insipido e ingenuo film dal grosso budget che punta quasi tutto su un cast di volti più o meno noti, senza voler provare a dare al tutto un po’ di luccicanza.

C’è vita su Marte? Forse. Forse c’è stata. Ma di certo non ce n’è in Life.

Luca Ruocco

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LIFE

Regia: Daniel Espinosa

Con: Jake Gyllenhaal, Rebecca Ferguson, Ryan Reynolds, Hiroyuki Sanada, Ariyon Bakare, Olga Dihovichnaya

Uscita in sala in Italia: giovedì 23 marzo 2017

Sceneggiatura: Rhett Reese, Paul Wernick

Produzione: Columbia Pictures, Skydance

Distribuzione: Warner Bros.

Anno: 2017

Durata: 103’

InGenere Cinema

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