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LA BATTAGLIA DI HACKSAW RIDGE di Mel Gibson

Dieci anni dopo Apocalypto, Mel Gibson torna dietro la macchina da presa per La Battaglia di Hacksaw Ridge, affascinato dalla storia di Desmond Doss, il primo obiettore di coscienza della storia, che andò in guerra senza prendere in pugno nessun arma. Un film tutto cuore, sangue e memoria storica che riesce a contenere, sintetizzandolo, tutto il cinema del regista australiano, premio Oscar per Braveheart.

1942, il giovane Desmond Doss, obiettore di coscienza per motivi religiosi e figlio di un veterano della Prima Guerra Mondiale, decide di arruolarsi per servire il proprio Paese. Dopo un addestramento duro e a tratti umiliante, viene ufficialmente designato come soccorritore nella cruenta battaglia di Okinawa. Senza mai imbracciare un arma, Doss dimostrerà a tutti di essere un grandissimo eroe salvando la vita a 75 uomini e diventando il primo obiettore insignito della Medaglia d’Onore del Congresso, la più alta onorificenza militare Americana.

Attraverso una struttura classica, lineare ed epica, Gibson si sofferma, ancora una volta, sul ruolo, il valore e la sofferenza del guerriero o, se volete, dell’eroe. Anche ne La Battaglia di Hacksaw Ridge assistiamo alla vicenda di uomo che per seguire i suoi ideali e la sua etica incrollabile, riesce ad affrontare sfide inimmaginabili. E la storia di Desmond Doss, per quanto autentica, appare iperbolica sul grande schermo.

In fondo, assistere all’impresa di cui è stato capace questo soldato, tradisce l’artificio e la finzione cinematografica. Lo svolgersi della vicenda potrebbe ingannare, come se il cinema esagerasse nel mostrare il sacrificio di un uomo capace di arruolarsi, partire per la Seconda Guerra Mondiale, non fare uso delle armi e salvare ben settantacinque anime. Il gesto eroico di rischiare la propria vita per salvarne altre è un plot abusato dal cinema e spesso poco riuscito. Tuttavia, nelle mani di un cineasta vero come Mel Gibson, questa storia riesce a scaldare il cuore, a commuovere e a ispirare chi osserva.

Il regista de La Passione di Cristo, ribalta lo stereotipo dell’eroe di guerra che spazza via eserciti nemici, conducendo alla vittoria i suoi, e mostra le capacità di un giovane soccorritore – interpretato magnificamente da Andrew Garfield – che preferisce la vita alla morte, la pace alla guerra, la misericordia alla violenza. Violenza che, come consuetudine in un film di Gibson, appare esplicita e spietata, così come le sue conseguenze. Le granate esplodendo dilaniano i soldati e i proiettili disintegrano i loro crani. In questo contesto si muove Doss, il quale prova a porre rimedio a queste conseguenze, portando conforto laddove c’è solo disperazione. Colpisce l’assenza di retorica e la forza espressiva di questo film: la battaglia è di grandissimo impatto, costruita con estrema maestria tecnica e con una sensibilità per l’azione sempre più rara. In un epoca di supereroi frutto di fantasia e immaginazione, La Battaglia di Hacksaw Ridge ne celebra uno vero, raccontando una storia che meritava di esserlo e che sintetizza tutto il modo di intendere il cinema di Gibson, fatto di fede, violenza e storia. Assolutamente affascinante.

Paolo Gaudio

LA BATTAGLIA DI HACKSAW RIDGE

Regia: Mel Gibson

Con: Andrew Garfield, Teresa Palmer, Sam Worthington, Vince Vaughn, Luke Bracey, Hugo Weaving, Rachel Griffiths, Richard Roxburgh

Uscita in sala in Italia: giovedì 2 febbraio 2017

Sceneggiatura: Andrew Knight, Robert Schenkkan

Produzione: Cross Creek Pictures, Demarest Media, IM Global

Distribuzione: Eagle Pictures

Anno: 2017

Durata: 139’

InGenere Cinema

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