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ALIENWEEN: Intervista a Federico Sfascia

Sfascia1Abbiamo incontrato Federico Sfascia, il regista di Alienween, film in programmazione al Fantafestival 2016 per giovedì 14 luglio alle 21.00, in sala 1.

[Luca Ruocco]: Buongiorno, Federico. Torni al Fantafestival dopo la proiezione di “I rec U”. Quali sono le maggiori differenze e i punti in comune tra questo film e il tuo nuovo “Alienween”?

[Federico Sfascia]: Buongiorno a te! La prima differenza che mi viene in mente è la genesi… I Rec U nasce totalmente da una mia esigenza, mentre Alienween all’inizio nasce come film su commissione… per poi ritrovare punti in comune visto che l’ho sviluppato in totale libertà. Altra differenza è il Genere: Alienween, almeno sulla carta, può definirsi un “horror”… molto vagamente ma è possibile definirlo così… I Rec U da questo punto di vista era molto più problematico da definire.

Poi non so…entrambi hanno un tipo di comicità che va dal grottesco allo slapstick e raccontano di fondo un rapporto sentimentale fatto di rimpianti, rimorsi e tante altre belle cose della vita… entrambi nel bene e nel male li racconto io, quindi ci trovi le mie fissazioni costitutive e le mie fissazioni contingenti. In Alienween ci sono più gattini che in I Rec U.

[LR]: Come è nata l’avventura di “Alienween”? Parlaci in breve della trama del tuo film…

[FS]: Alienween è la storia di quattro trentenni che si ritrovano nella casa della loro adolescenza per un festino di Halloween a base di prostitute e droga mentre fuori, all’improvviso, piove dal cielo una mortale invasione aliena che li costringerà ad affrontare mostri di ogni tipo, soprattutto quelli del loro passato.

La disavventura di Alienween nasce, come ti dicevo sopra, da una commissione. Mi era stato chiesto di sviluppare in totale libertà questo Alienween mantenendo la tematica “aliena”, l’ambientazione ad “Halloween” e soprattutto la componente “melting” [cioè quel filone di film in cui la gente muore sciogliendosi]. In cambio del lavoro su questo spunto, la produzione avrebbe fornito, per l’appunto, produzione, coperto le spese, organizzato tutti gli aspetti gestionali del set e avrebbe curato la distribuzione.

Poi per ragioni che non sto a rivangare l’organizzazione e parte delle spese ho dovuto caricarmele sulle spalle io… Vabbè, niente di grave, mica avevo grossi impegni mentre giravo il film…

Sfascia2[LR]: “Alienween” rimbalza tra due sponde: lo splatter e la commedia. Ci sono film da cui hai preso ispirazione nell’ibridare questi due generi?

[FS]: Ispirazione a tavolino no, ma te ne potrei citare mille. Cioè gli horror-commedia da Splatters a La Casa 2… sono tantissimi, ed appartengono al periodo storico e al contesto culturale in cui ho formato il mio immaginario, quindi per forza di cose si ritrova un’atmosfera famigliare Per quanto riguarda il mio approccio, io racconto le storie nel modo in cui mi sento coinvolto per primo, la commedia mi piace quanto mi piacciono i mostri e la commedia che nasce dalla stupidità, dall’ignoranza e dall’autoreferenzialità dei personaggi è quella che mi fa più ridere per le situazioni aberranti che crea… situazioni che ritrovi tranquillamente nella vita di tutti i giorni assieme alla stupidità e all’aggressiva ignoranza… ignoranza che a me fa molta più paura di qualsiasi mostro o menomazione fisica sanguinolenta. Insomma, per me sono due aspetti abbastanza legati da quella che è la mia percezione di orrore… Cioè io se penso all’orrore non penso a Jason di Venerdì 13 penso a Pomeriggio 5. Jason è bello, io l’abbraccerei poveretto.

[LR]: Come lavori sulla costruzione dei personaggi? Hai bene in mente degli attori mentre li strutturi? I disegni preparatori che realizzi, a riguardo, nascono prima o dopo la sceneggiatura?

I disegni nascono sempre prima della stesura della sceneggiatura, ma nascono contemporaneamente alla storia che voglio raccontare. Disegno tutto perché è il mio modo di visualizzare cosa mi funziona meglio, mostri, effetti, location, atmosfere e aspetto dei personaggi.

Nel caso di Alienween avevo anche in mente gli attori. I personaggi di solito sono il frutto di cose vissute mescolate tra loro e romanzate. Cioè mi guardo intorno, e mentre piango rido parecchio e viceversa, quindi penso: “perché non metterla in un film l’atroce demenza con cui mi ha trattato ‘sta persona?… in un film non fa male a nessuno!”. È un modo di sentirmi più responsabile di Gesù e famiglia che invece certi elementi li mettono a spasso impuniti per il mondo.

Alienween_4[LR]: La scena più difficile da realizzare?

[FS]: Non ce n’è una in particolare… Un po’ tutto il film ha richiesto un lungo lavoro visto che ogni scena è il risultato della sovrapposizione di diverse riprese fatte in momenti diversi per ottenere l’effetto finale.

Un lavoro a livelli per integrare l’effetto pratico [marionette e costumi], l’effetto ottico [luci aliene che si muovono fatte con una torcia, tentacoli ripresi sul nero e poi attaccati al costume-zucca per dare idea che si muova] e la rifinitura finale ad After Effect dove necessario [ad esempio la testa delle comete è realizzata da Domenico Guidetti con dei corpuscoli di After Effect, mentre la coda è semplicemente fumo d’incenso illuminato e sovrapposto alla scena]. Quindi è stato un po’ tutto difficile visto che ogni cosa doveva combaciare. Riprendere le mie gatte senza ridere. Quello è stato difficilissimo. Ma solo perché sono un cretino.

[LR]: Chi ha collaborato con te, a livello creativo, organizzativo e attoriale?

[FS]: Per gli effetti pratici [creature e quant’altro] Marco “Camme” Camellini di Fantasma Film. Camme è un genio e una garanzia, qualsiasi cosa io disegni lui è in grado di realizzarla.

Infatti sto valutando se fargli fare una Diane Lane di Strade di Fuoco in scala 1:1 per riscaldare il freddo inverno che verrà.

Gli effetti ottici li ho curati io, mentre il lavoro ad After Effect Domenico Guidetti [che tra l’altro è al Fantafestival con la regia del corto Djinn Tonic, con protagonisti Guglielmo Favilla e Francesco Pannofino!], mentre per le musiche il sempre ottimo Alberto Masoni con il contributo di Mr Pièr, Fry J Apocaloso e La Tosse Grassa.

L’organizzazione l’ho dovuta curare io [ma come ho detto sopra, nessun problema, tanto non avevo un cacchio da fare] e la mia fortuna è stata avere una mano fisica sul set grazie ad Alessandro Mignacca [anche co-produttore] che nei giorni in cui c’è stato arrivava per primo e se ne andava per ultimo dopo aver preparato cavi ed attrezzi per il giorno seguente.

Gli attori sono stati magnifici. Pazienti in una situazione orripilante e demenziale e grazie al loro talento in grado di dare al film un valore aggiunto che per me è il motivo d’orgoglio più grande.

Parlo di Guglielmo Favilla, Raffaele Ottolenghi, Giulia Zeetti, Federica Bertolani, Mattia Settembrini, Alex Lucchesi, Matteo Cantù, Mirko Peruzzi, Cecilia Casini e lo stesso Alessandro Mignacca [per non contare le svariate comparsate].

Alienween_2[LR]: Hai già avuto proposte di distribuzione per il tuo film?

[FS]: Per quanto riguarda la distribuzione [in America] sembra uscirà ad Ottobre in DVD, hanno montato un trailer bombissima. Un abuso da guinnes dei primati di zoom posticci, suoni di tensione messi a cazzo su immagini comiche e di testi “uso paura” improponibili. Sembra Maccio Capatonda. Le premesse per un successone ci sono tutte insomma. Per ora questa è l’unica distribuzione che la produzione è riuscita ad ottenere.

[LR]: Hai già un nuovo film nel cassetto?   

[FS]: Ne ho più di uno, ma  dopo l’esperienza di Alienween, ho deciso che senza un supporto produttivo vagamente serio, il cassetto lo chiudo e butto via la chiave sereno. Ho un cassetto aperto più bello, si chiama “massaggiatore di squadre femminili di pallavolo”. Mai rinunciare ai propri sogni.

Luca Ruocco

Roma, luglio 2016

 

Scheda del film:

http://www.fanta-festival.it/2016/07/08/alienween/

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