Home / Recensioni / Delicatessen / ALIENATE di Michael Shumway

ALIENATE di Michael Shumway

alienate1Cosa dovremmo aspettarci dall’arrivo di eventuali visitatori provenienti da un mondo lontano dal nostro? Nuovi sviluppi nel campo della medicina e della scienza? Naaaa! Gemellaggi cosmici? Proprio non ci siamo. Antipatie e conflitti? Fuochino! La risposta sarà, forse, una guerra combattuta contro invasori dalla testa identica al ferro da stiro Rowenta Da-75, dotati inoltre di armi che non lasciano il benché minimo segno?

Se quest’ultima opzione è la vostra nascosta speranza, provvedete immantinente ad acquistare l’edizione speciale del film di cui stiamo per parlare, senza dubitare oltre. Altrimenti continuate nella lettura… Ancora qui? Uomini e donne di poca fede! Di certo non sapete inamidare come si deve!

Ironia a parte, Alienate di Michael Shumway lascia davvero poco su cui scherzare: un uomo ossessionato dal proprio lavoro trascura per quest’ultimo la sua giovane moglie, tanto da portarla segretamente a capitolare fra le braccia di un altro. Durante l’ennesima lite, dovuta all’urgente partenza di lui per ordine di un proprio superiore, avviene la catastrofe: temibili ferri da sti… pardon, alieni attaccano la Terra, in modo del tutto pacato ed anonimo, al contrario di quanto Hollywood ci abbia sino ad ora insegnato [del resto, riuscite ad immaginare le città in subbuglio in seguito a costanti disastri aerei dovuti a forze nemiche sconosciute? No? Beh, nemmeno il regista a quanto pare, credete a chi scrive]. Riuscirà il giovane marito a ritrovare la fede in sé stesso, nel sacro vincolo del matrimonio ed a riempire la propria vita di paffuti pargoli?

alienate2Storia spettacolare a parte, la critica va ben oltre: innanzitutto, nella maggior parte del film aleggia una forte retorica moralista sui doveri famigliari: le giovanissime coppie vengono invitate a mettere da parte eventuali sogni personali e dedicare le proprie forze allo sfornare figli [è davvero un caso il film sia stato interamente ripreso a Salt Lake City, capitale dei mormoni?]; la cosa è del tutto fuori luogo in un prodotto del genere o per lo meno, male interpretabile. La trama è un tedioso susseguirsi di flashbacks, confusionari e poco coinvolgenti; il più delle scene che la compongono sono patetici plagi a danno di grandi blockbusters.

alienate3Le armi degli invasori [fucili per telecomandi WII con cartone domopak sul davanti] quando usati contro i terrestri, provocano graficamente ingenti esplosioni, lasciando però intatti corpi e vestiti [di certo per motivi di produzione], trasformando le scene di avvenuta mattanza nelle quali il protagonista si troverà passando, in un apocalittico dormitorio all’aperto per barboni e senzatetto.

alienate4 dialoghi sono quanto di peggio si possa avere l’onore di ascoltare in una produzione con budget superiore a 5 chicken burger, 3 lattine di Coca Cola e mezza vaschetta di patatine. Non mancheranno inoltre spunti di grande riflessione: ad esempio, lo spettatore verrà spinto a chiedersi perché 12 ore dopo l’inizio delle ostilità i cellulari funzionino ancora, oppure come sia possibile che il popolo americano, abituato a rifugiarsi nelle proprie case al suono di una scoreggia non caucasica, continui pigramente a trascorrere la sua vita nei bar e per le strade, mentre in televisione viene annunciato il decimo disastro aereo e l’avvio delle operazioni di guerra da parte del vicepresidente.

Che dire? Questo film ha reso un grande servizio allo Utah, perché d’ora in poi ci sarà tanto di peggio di cui parlare circa questo discusso Stato, altro che di religione!

Giuseppe Samuele Costantino:

ALIENATE

1 Teschi

Regia: Michael Shumway

Con: Blake Webb, Tatum Langton, Jaclyn Hales

Uscita in sala in Italia: /

Sceneggiatura: Rick Hansberry, Lex Hogan

Produzione: Film Base, Shumway Studios

Distribuzione: /

Anno: 2016

Durata: 90’

InGenere Cinema

x

Check Also

VESPERTILIO AWARDS 2024: Ecco i finalisti

Brando De Sica, Luna Gualano e Andrea Niada fanno il pieno. Sorpresa ...