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ZOOTROPOLIS: Conferenza stampa con Byron Howard e Rich Moore

zootropolis1In occasione dell’uscita del nuovo film Disney, il poliziesco Zootropolis, ambientato in un mondo popolato da animali parlanti davvero molto simili agli umani, abbiamo incontrato in conferenza stampa i due registi Byron Howard e Rich Moore.

Di seguito il resoconto dall’incontro.

[InGenere Cinema]: In “Zootropolis” si sente molto il collegamento alla tradizione Disney dei film d’animazione con protagonisti degli animali parlanti come, ad esempio, “Robin Hood” [che tra l’altro ha come protagonista proprio una volpe…]. Come si sposa la modernità con questa tradizione tutta Disney?

zootropolis2[Rich Moore]: È stato Byron ad avere l’idea originale. Quello che sin dall’inizio abbiamo voluto fare è proprio prendere la tradizione Disney e farla diventare contemporanea. Volevamo fare un film senza tempo che recuperasse il gusto della tradizione per poi aggiornalo e inserirlo in un mood molto più contemporaneo.

[Byron Howard]: Non posso che unirmi a Rich. Quello che abbiamo fatto è creare all’interno del nostro Zootropolis degli animali in qualche modo molto simili a degli alter-ego degli umani: hanno un lavoro, utilizzano computer e cellulari… E molto dell’umorismo del film viene proprio da questo parallelismo, dall’inserimento dell’elemento umano all’interno di creature appartenenti al regno animale. La scena dei bradipi, ad esempio, nasce dal fatto che negli Stati Uniti gli impiegati degli uffici della motorizzazione sono molto lenti. E mi sembra che anche qui in Italia, per quanto riguarda la burocrazia, non siete messi molto bene! Come sempre, comunque, anche Zootropolis è un film con animali parlanti che è specchio del mondo reale.

zootropolis3[InG]: “Zootropolis” è anche un poliziesco. Avete preso dei titoli di riferimento inerenti a questo Genere?

[RM]: Sia Byron che io amiamo molto i film polizieschi. Abbiamo riesaminato molti dei classici noir: Il terzo uomo, Chinatown… E anche molti polizieschi anni ’80, con la classica coppia di poliziotti protagonisti, come Arma letale e 48 ore. Potremmo dire che, fatta eccezione per Basil l’investigatopo, Zootropolis sia il primo poliziesco Disney. Di certo è il primo dell’epoca moderna!

[BH]: È importante anche sottolineare che questo potrebbe essere per molti bambini il primo approccio ad una storia poliziesca. E abbiamo voluto che fosse una prima volta buona e bella.

zootropolis4[InG]: Ci sono delle città di riferimento che vi hanno aiutato nella creazione di “Zootropolis”?

[BH]: Volevamo che Zootropolis non apparisse come una città prettamente americana, anche perché lo staff con cui abbiamo lavorato comprendeva più di 80 persone provenienti da tutte le parti del mondo. In Zootropolis si possono riconoscere riferimenti a Hong Kong, Roma, Parigi, Barcellona… e anche ad alcune città statunitensi, con distretti cittadini che possono somigliare al Bronx o a Brooklyn. Qualsiasi spettatore potrebbe riconoscere la propria città e sentirsi parte di Zootropolis.

zootropolis5[InG]: Senza svelare nulla di preciso, potremmo dire che “Zootropolis” non ha un finale proprio lieto…

[RM]: Zootropolis è una città realistica, in cui il buono e il cattivo convivono spalla a spalla. Ci sono lati positivi e lati negativi. Il primo contatto con questa città lo abbiamo attraverso gli occhi di Judy Hopps, che la vede come un posto dove ognuno può realmente essere o diventare quello che vuole. Ma Zootropolis è una storia di maturazione: grazie alla sua avventura Judy diventerà una versione “migliore” di sé stessa. Il mondo reale non è perfetto e lei impara che il solo modo per cercare di cambiare la realtà circostante è maturare e cercare di cambiare sé stessi.

Luca Ruocco

Roma, febbraio 2015

InGenere Cinema

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