Home / Recensioni / Delicatessen / ARACHNOQUAKE di Griff Furst

ARACHNOQUAKE di Griff Furst

Arachnoquake1L’ostilità che i molti provano verso i comunemente definiti “weird movies” è per lo più del tutto infondata; a chi possono mai fare male produzioni senza la minima richiesta di impegno intelletuale?

Lo spettatore non ha forse diritto alla risata facile, e non è forse concessa atutti la possibilità di esprimere le proprie idee, per quanto assurde esse siano?

Ma procediamo con la carneficina: Louisiana; la pellicola si apre su di un lavoratore di colore intento in operazioni di carico, probabilmente un cinico riferimento alla storia di questo paese [SPOILER: al contrario di quanto ci si potesse aspettare, il primo a morire non sarà il sopracitato afroamericano, bensì il fratello alcolista di Babbo Natale].

A pochi minuti dall’inizio, uno splendido omaggio a La febbre del sabato sera conduce alla mesta conoscenza del protagonista maschile della pellicola: scavezzacollo dal capello sempre perfetto nonostante la sua vita estremamente mondana e priva di regole, totalmente incapace di attenersi alle responsabilità richieste dalla società e dal proprio impiego.

Arachnoquake2Retrocesso a guida turistica con tanto di autobus a seguito, per via della sua sopracitata cattiva condotta, dovrà presto cadere dall’albero, divenendo leader di un gruppo di sopravvissuti: difatti, in tutto il paese un’inarrestabile ondata di terremoti sta creando pericolosi accessi alla superficie per fatali creature nascoste nelle viscere della terra: ragni enormi, guidati da una regina aracnide dotata di poteri psichici [è più triste l’uso fuori luogo di poteri ESP oppure il fatto che dei ragni abbiano una regina? Dilemma!] semineranno panico e morte senza che alcuna forza militare giunga tempestivamente in città alla ricerca di sopravvissuti.

Vi è una storia secondaria presente che trascureremo, intensa come un servizio di Discovery Channel sull’igiene orale degli orsi polari, che in fin dei conti è considerabile un banale pretesto per offrire primi piani di giovanissimi posteriori femminili.

Arachnoquake4Ma proviamo a tirare le somme su questo Arachnoquake: le idee sono in origine già stupide e realizzate peggio. Si fa largo accenno a concetti evoluzionistici, usati per dare maggiore spessore; eppure troviamo ragni enormi in un sottosuolo privo di altre forme di vita giganti da cacciare.

Viene fatto notare le creature siano cieche e che di conseguenza posseggano un sistema sensoriale affine a quello del pipistrello, eppure seguiranno le prede unicamente in modo visivo! E cosa dire della scena in cui un ragno enorme si muove per un parcheggio evitando accuratamente le auto, vista l’impossibilità del danneggiarle a causa di un budget ristretto? Precedentemente lo stesso aracnide, uscendo dal verde di una boscaglia, abbatteva al suolo ogni cosa a 10 metri dalla massima apertura di zampe!

Arachnoquake5Noioso, davvero noioso: un guida-spara-fuggi dalla poca sostanza, pesante e mal realizzato, zeppo di colpi di scena talmente rivisti che sembrano rispettare un ordine preciso, a mo’ delle scene di nudo nei film con Alvaro Vitali: soliti disagi esistenziali, solite morti in ordine prevedibilissimo, soliti riappacificamenti, solito recupero del “rapito”; infine l’antieroe diventa leggenda.

Come in ogni titolo che porti il marchio SyFy, troviamo, però, anche dei lati positivi: la scena in cui il protagonista disincaglia il natante di famiglia spingendolo a mani nude, il vedere i ragni da eccellenti nuotatori tener testa ad un fuoribordo, regala attimi che premiano il non poco impegno necessario nel guardare tutta la pellicola. Musiche e grafica sono nella media da sempre riscontrabile in simili progetti.

Nel complesso sconsigliato vivamente alla visione, tranne per alcuni masochisti incalliti, ai quali consiglieremmo vivamente di farsi un bagno ai sali di uranio impoverito piuttosto che gettare un occhio su questa mostruosità.

Giuseppe Samuele Costantino

ARACHNOQUAKE

1 Teschi

Regia: Griff Furst

Con: Megan Adelle; Edward Furlong; Ethan Philips

Uscita in sala in Italia: /

Sceneggiatura: Paul A. Birkett

Produzione: SyFy

Distribuzione: /

Anno: 2012

Durata: 86’

InGenere Cinema

x

Check Also

GODZILLA E KONG – IL NUOVO IMPERO di Adam Wingard

Con un kaiju movie di casa Toho fresco di Oscar per i ...