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LA FORESTA DI GHIACCIO di Claudio Noce

Locandina La forestaConfusione, noia, assenza di ritmo e continue ripetizioni, sono alcuni dei difetti che si possono riscontrare, purtroppo, nel secondo lungometraggio di Claudio Noce, dopo Good morning Aman, 2009. Selezionato alla nona edizione del Festival Internazionale del Film di Roma, La foresta di ghiaccio è un film incompleto e banale, clamorosamente monotono.Il film vorrebbe appartenere al genere thriller poliziesco, con tinte noir, ma non vi riesce.

L’unico elemento che non va discusso è la fotografia, curata da Michele D’Attanasio, che si è già distinto in film come In grazia di Dio, o Nina, e certamente le scelte registiche dei tagli e delle inquadrature. Come non farsi vincere dalla bellezza dei paesaggi del Trentino Alto Adige, in particolare di Valle delle Chiese, dove il film è stato in gran parte girato.

Da sottolineare poi la presenza del sempre eccellente Emir Kusturica, in un ruolo che interpreta egregiamente, ma che, come il resto dei personaggi, è vuoto e freddo. Se il livello attoriale è più che mediocre, ingiustificata è la totale assenza di personalità dei personaggi, che paiono svogliati, per nulla interessanti, appena abbozzati. Si ha come la sensazione che il film sia un condensato di flashback ininfluenti e di situazioni incomprensibili.

La foresta foto 1Lo stesso caso, seguito da una incerta poliziotta, non ha nessuna forza, e quando alla fine si cerca di spiegare l’arcano, non solo non aggiunge nulla all’antefatto, ma è assolutamente scontato. E pensare che alla sceneggiatura hanno lavorato in quattro: lo stesso Noce, Elisa Amoruso [regista di Fuoristrada, 2013], Marco Muller [direttore artistico del Festival Internazionale del Film di Roma] e Francesca Minieri [tra gli sceneggiatori del prossimo film di Daniele Vicari, Bianco].

Non si capisce perché poi si respiri quell’aria di sospetto nei confronti degli sloveni, tanto che si è portati a considerarli tutti, indistintamente, criminali. E poi, e questo lascia davvero interdetti, come spiegarsi la scena di sesso tra la poliziotta e Pietro, buttata lì per caso, incoerente e a tratti umoristica? Pare proprio che il thriller, in Italia, tanto egregiamente diretto in passato, sia dato in pasto a registi che sembrano aver perso la bussola e confuso le coordinate.

La foresta foto 2In una valle del Trentino, a due passi dalla frontiera, vivono italiani e stranieri, in maggioranza sloveni. L’aria che si respira è tesa, come se da un momento all’altro stia per scatenarsi una sommossa popolare. Lorenzo [Adriano Giannini] è un uomo sui quarant’anni, che passa le giornate a bere alcool, con la scusa di riscaldarsi dal freddo del luogo.

Giunge nella valle Pietro [Domenico Diele, protagonista di Paura 3D, ACAB – All Cops Are Bastards], chiamato a mettere mano alla centrale elettrice, che si trova proprio sulla vetta più alta della montagna. Pietro è uno straniero, e ovviamente questo è il nome con cui si fa chiamare in Italia, che, indurito da un trascorso difficile [intorno al quale gira la vicenda], sembra avere molti segreti. La poliziotta Lana [Kseniya Rappoport], chiamata a investigare sulle strane sparizioni avvenute nella zona, e sul flusso di clandestini che, impegnati ad attraversare i tunnel sotterranei, hanno raggiunto l’Italia, scoprirà la vera identità di Pietro e gli affari loschi nei quali sono implicati Lorenzo e Secondo [Emir Kusturica].

Gilda Signoretti

LA FORESTA DI GHIACCIO

0.5 Teschi

Regia: Claudio Noce

Con: Kseniya Rappoport, Domenico Diele, Emir Kusturica, Adriano Giannini

Uscita in sala in Italia: giovedì 13 novembre 2014

Sceneggiatura: Claudio Noce, Elisa Amoruso, Marco Muller, Francesca Minieri

Produzione: Ascent Film, Rai Cinema

Distribuzione: Fandango

Anno: 2014

Durata: 100′

 

Gilda Signoretti

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